Record dell’Ora: Filippo Ganna ci crede e stasera alle 20 scenderà in pista al velodromo di Grenchen per tentare il tutto per tutto ed entrare nella storia. Il primato è detenuto dal britannico Dan Bigham, ingegnere e cronoman di Ineos che proprio a Grenchen sabato 19 agosto era arrivato fino a 55,548, migliorando il 55,089 del belga VictorCampenaerts che resisteva dal 2019.

Record dell’Ora: Filippo Ganna tenta il tutto per tutto

“Dietro a un tentativo come questo – ha detto sul Record dell’Ora Filippo Ganna in una recentissima intervista – c’è un super lavoro, ma io cerco di non pensarci. Questo per l’ora è un lavoro differente rispetto a qualsiasi altro tipo di sforzo: all’inizio vorresti spingere di più perché ti dici ‘ho le gambe’, provi buone sensazioni e vorresti andare oltre. Poi però arrivi a un punto che viene chiamato ‘off’ e cominci a soffrire. E’ più con la testa che con le gambe, e devi superare i tuoi limiti, l’ho già visto a Montichiari”.

In merito alla condizione necessaria per fare il record, Ganna ha dichiarato: “L’importante è che io stia bene e ovviamente spero che domani sia così’, per me sarà uno degli appuntamenti più importanti della carriera. Se faccio il record dove lo metto nella graduatoria dei miei successi? Al primo posto rimarrà sempre l’Olimpiade, che resterà il punto più alto della mia carriera: i Giochi sono l’evento più importante che ogni sportivo possa vivere. Dopo di che ho vissuto altri momenti bellissimi, e se domani dovesse andare bene starà nel mezzo di questi. Se andrà ancora meglio, mi sentirò un po’ più vicino ai grandi del ciclismo, come Moser”. 

L’appuntamento con Filippo Ganna e il Record dell’Ora è quindi per stasera sabato 8 ottobre alle ore 20 al velodromo di Grenchen, in Svizzera, dove il ciclista di Verbania si misurerà con uno dei primati da sempre più affascinanti per un ciclista, che per essere raggiunto necessita di forza nelle gambe, potenza e una condizione quasi perfetta. Ed è proprio quello sulla condizione fisica di Ganna il dubbio che fa forse un po’ temere per il raggiungimento dell’obiettivo, dal momento che a fine annata è impossibile essere al top della forma, ma Ganna e la sua squadra, la Ineos-Grenadiers, non hanno lasciato nulla al caso nella preparazione alla prova.

L’azzurro in allenamento ha infatti fatto registrare 35 minuti ad oltre 56 km/h, una media che basterebbe per battere l’attuale primato. L’obiettivo è riportare il Record dell’Ora in Italia che manca ufficialmente da 66 anni, dai 46,394 km di Ercole Baldini, e ufficiosamente da 38 anni, poiché il 51,151 km di Francesco Moser venne considerato come ‘miglior prestazione umana sull’ora’.

Una biciletta stampata interamente in 3D

Filippo Ganna per il Record dell’Ora utilizzerà una bicicletta Pinarello Bolide F HR 3D, stampata interamente in 3D in ogni suo componente. Progettata esclusivamente per il tentativo di record dell’ora di Filippo Ganna, questa bicicletta unisce i concetti di forza, rigidità e vantaggi aerodinamici con un metodo di produzione che permette un controllo delle geometrie preciso al millimetro. Il telaio e la forcella della bici HR sono stati pensati per sfruttare una nuova lega chiamata Scalmalloy, una lega di scandio, alluminio e magnesio ad alta resistenza, un materiale aerospaziale specificamente progettato per la stampa 3D.

La resistenza all’aria generata da tubo verticale e reggisella contano per quasi il 40% della resistenza totale del telaio e della forcella. i ricercatori hanno scoperto che i tubercoli (le sporgenze nella parte anteriore delle pinne) contribuiscono in modo significativo a questa abilità. Studiando queste forme applicate alle biciclette, sono riusciti quindi a scoprire che piccole creste possono minimizzare questo effetto di separazione e ridurre la resistenza aerodinamica, generando vortici di corrente nelle depressioni tra le protuberanze, facendo sì che il flusso dietro i “beccucci” rimanga il più aderente possibile.

Il nuovo telaio è stato progettato per ridurre al massimo l’area frontale, anche grazie alla rimozione della “regola 3:1” da parte della UCI. I mozzi delle ruote e il movimento centrale sono stati resi più stretti del normale. Il movimento centrale è stato ridotto a 54 mm (da 70 mm), i mozzi delle ruote da 120 mm a 89 mm al posteriore e da 100 mm a 69 mm all’anteriore.