Si è tenuto oggi il convegno della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontefice, dove Papa Francesco ha chiesto a chi di dovere di mettere in atto soluzioni concrete per battere la povertà. Nel suo intervento il Santo Padre spinge per politiche di sviluppo che mettano al centro del mondo lavorativo l’individuo, abbandonando così l’assistenzialismo, soluzione momentanea che non risolve il problema alla radice. Ecco le parole del Santo Pontefice.

Papa Francesco e la povertà: “Lavoro è la porta della dignità, dobbiamo consentire a tutti una vita degna”

Il messaggio di Papa Francesco è chiaro: combattere la povertà tramite la crescita inclusiva sul lavoro, promuovendo così anche lo sviluppo sostenibile della pace. Per fare ciò, però, bisogna cambiare la percezione dell’altro, come spiega il pontefice in un passaggio del suo intervento:

Bisogna avere un nuovo sguardo sul mondo. Chi – in ogni uomo o donna che incontra – vede un fratello e una sorella da rispettare nella sua dignità prima che un cliente con cui fare affari, solo allora sarà possibile lottare contro i mali della speculazione che alimenta i venti di guerra. Non guardare nessuno dall’alto verso il basso è tipico degli operatori di pace: c’è bisogno di una crescita esclusiva per sradicare la povertà e promuovere lo sviluppo sostenibile per la pace

Per fare ciò il Pontefice chiede ai politici di attuare delle riforme che coinvolgano direttamente l’individuo nel lavoro, eliminando così tutte le forme di assistenzialismo che sono solo una soluzione temporanea al problema. Il lavoro, come spiega il Vescovo di Roma, è ciò dà dignità alla persona e tutti devono aver diritto a una vita dignitosa:

La crescita inclusiva trova il suo punto di partenza in uno sguardo non ripiegato su di sé, libero dalla ricerca della massimizzazione del profitto. La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, la anestetizza ma non la combatte. Aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe essere di consentire loro un vita degna mediante il lavoro. Il lavoro è la porta della dignità. Senza un impegno di tutti per far crescere politiche lavorative per i più fragili, si favorisce una cultura mondiale dello scarto. Ho provato a spiegare questa convinzione anche nel primo capitolo dell’Enciclica Fratelli tutti, dove, tra l’altro, si ricorda che è aumentata la ricchezza, ma senza equità, e così accade che nascono nuove povertà

Sviluppo inclusivo per aiutare le persone in difficoltà

Bisogna abbandonare dunque l’assistenzialismo e spingere per uno sviluppo del lavoro inclusivo, come conclude Papa Francesco nel suo intervento:

Lo sviluppo o è inclusivo o non è sviluppo. E allora, ecco il nostro compito, in particolare il vostro in quanto fedeli laici: far ‘lievitare’ la realtà economica in senso etico, la crescita nel senso dello sviluppo. Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo

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