La risalita dei contagi da covid-19 dell’ultima settimana riguarda quasi tutte le età, tra cui anche chi frequenta quotidianamente la scuola. E’ quanto emerge dal rapporto canonico stilato dall’Istituto Superiore di Sanità riferito alla settimana 30 settembre – 7 ottobre.
Nel dettaglio, la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare (0-19 anni) sale al 17,5% sul totale rispetto a 14,9% dei sette giorni precedenti. Segmentando ulteriormente questa fetta d’Italia, il 17% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 41% nella fascia d’età 5-11 anni, il 42% nella fascia 12-19 anni.
Covid scuola, dati sotto controllo secondo Iss
Aggiornando il dato complessivo dall’inizio dell’epidemia, salgono a 4,6 milioni i casi totali di covid-19 registrati nella popolazione della scuola. 23.426 le ospedalizzazioni, di cui 523 ricoverati in terapia intensiva, e 73 deceduti.
Allargando il quadro a tutta Italia rimane una persistente prevalenza della variante Omicron Ba.5 (quasi 93%), ma alcuni virologi già parlano della variante Centaurus che per ora non ha preso piede nel nostro Paese. Leggerissimo calo per le reinfezioni rispetto ai casi totali: 15,3%, in calo dello 0,5% sul report precedente.
C’è ovviamente grande curiosità per capire se e come il nuovo governo interverrà in materia di contenimento della pandemia, che giunge al suo terzo inverno. Questa volta però la popolazione italiana è forte di un tasso di vaccinazione esteso, ma dall’altra parte non è più tutelata dall’obbligo di mascherine nei luoghi più affollati lasciando al singolo individuo il libero arbitrio di indossarla o meno.
Dando un’occhiata all’ultimo bollettino la curva è rimasta piatta negli ultimi tre giorni con valori intorno ai 45mila contagi e un tasso di positività del 20% circa. I parametri ospedalieri sono in risalita, soprattutto i ricoveri (media di circa 140 al giorno nell’ultima settimana), e anche i decessi tornano leggermente a crescere. Alcune regioni, soprattutto quelle più piccole, sono già su livelli critici di occupazione dei posti letto.