Festival del giornalismo culturale 2022 in corso. Dal 7 al 9 ottobre, nella città di Urbino, presso il Palazzo Ducale, si terrà la decima edizione del Festival del Giornalismo Culturale: si tratta di un’iniziativa importante, volta a far riflettere circa il valore dell’approfondimento culturale nella società di oggi e l’importanza del binomio giovani e cultura. Molte sono le domande che sorgono e che vengono analizzate lungo questo percorso intellettuale, composto da ricerche, confronti, testimonianze, case studies e lectiones.
Questa edizione del Festival, inoltre, segna una ricorrenza importante: è, infatti, il decimo anniversario della sua nascita e, dunque, è necessario segnare un punto d’arrivo, che possa servire da avvio per le prossime edizioni e le prossime ricerche. Il titolo dell’edizione attuale evidenzia proprio questa continuità col passato e, insieme, le profonde rivoluzioni cui la società è stata sottoposta, a partire dalla digitalizzazione dell’informazione e della cultura.
Dunque, se la prima edizione del festival si chiamava “Dalla Terza al web”, il Festival di quest’anno, “Dal web alla Terza”, capovolge l’approccio precedente e ci mostra anche tutte le evoluzioni e le differenze di questi anni.
Festival del giornalismo culturale 2022: la presentazione del Festival
Di seguito, riportiamo le parole col quale il Festival è stato presentato sul sito ufficiale della manifestazione:
“Il festival del giornalismo culturale compie 10 anni e torna al punto di partenza. Che nel frattempo, però, si è ribaltato. Qualcuno ricorderà il titolo della prima edizione: Dalla Terza al web. Un titolo che voleva riassumere i grandi cambiamenti portati dalla rivoluzione digitale anche all’informazione culturale. Era in corso una profonda trasformazione e il Festival cercava di coglierne significati e direzioni.
[…]
Ebbene, in questi dieci anni quel paesaggio è stato stravolto. Lo smartphone domina le nostre vite, è divenuto per molti il principale strumento per informarsi, e il campo culturale non è certo rimasto estraneo al mutamento. Sempre di più ci si informa, si cercano notizie, si ricevono notifiche sui dispositivi elettronici, e al contempo la carta stampata, le vecchie terze pagine e gli inserti resistono ma sono frequentati da minoranze, in qualche caso da nicchie formatesi nel ‘900.
[…]
Un ribaltamento, come si diceva. Eppure la crisi della politica istituzionale, un sensibile ristagno del pensiero critico e della progettualità, a livello culturale e sociale, indicano che c’è bisogno di una riflessione più profonda di quella che veicola la rete. Ecco perché ci sembra che la classe dirigente non possa non tornare a confrontarsi con interventi meditati, che hanno bisogno di quella dimensione di longevità e di continuità che solo la stampa sembra continuare e fornire.”
Queste, invece, sono le domande cui il Festival si proprone di analizzare: la risposta che verrà data sarà ovviamente pronta ad evolversi insieme ai tempi.
“Dove ci si informa oggi?
Chi legge ancora articoli cartacei?
Che spazio c’è ancora per le pagine culturali? E quali sono i modelli economicamente ancora sostenibili?
Chi sono i lettori degli inserti?
I giovani sono onnivori o ormai si informano soltanto sugli schermi?
Che effetti ha la fruizione digitale sull’offerta e sul dibattito pubblico?
Chi sono gli intellettuali oggi?”
Gli ospiti dell’evento
Molti saranno gli ospiti della decima edizione del Festival e renderanno questa iniziativa viva e capace di ispirare delle grandi riflessioni. Tra gli ospiti, Gianrico Carofiglio, Filippo Polidori, Marianna Aprile, Luigi Contu e Marco Frittella.
In particolare, Gianrico Carofiglio è stato oggi protagonista di una lectio dal titolo “Le parole sono come pistole cariche”, in cui si discuteva dell’utilizzo delle parole comunità e popolo all’interno del dibattito politico: una riflessione quanto mai attuale, capace di scuotere e creare ulteriori domande.
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