Nonostante il governo Meloni debba ancora nascere l’attenzione dei leader europei nei confronti del futuro Esecutivo rimane alta: dopo Ursula Von der Leyen ed Elisabeth Borne è il turno di Laurence Boone, ministro in Francia agli Affari Esteri.
A nulla sembra dunque valere il placet di Mario Draghi dei giorni scorsi, le parole della parlamentare romana sul Pnrr agitano ancora Bruxelles e non solo.
Le parole della Francia che hanno irritato Meloni
Giorgia Meloni affida a Facebook e ai propri canali social la risposta alle parole di Laurence Boone, ministro agli Affari Esteri della Francia:
Voglio sperare che la stampa abbia travisato le reali dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri e confido che il Governo francese smentisca immediatamente queste parole. Un caso chiaro di ingerenza contro uno Stato sovrano e membro dell’Ue
Naturalmente per capire appieno la frustrazione della leader di Fdi bisogna riavvolgere il nastro e riascoltare le parole della Boone in un’intervista esclusiva a Repubblica:
Non vediamo l’ora di lavorare con Roma ma saremo molto vigili sul rispetto dei diritti e delle libertà secondo le norme dello stato di diritto. È importante che il governo Meloni rimanga parte integrante nel fronte europeo contro l’aggressione Mosca e in favore delle sanzioni
Rispetteremo la scelta democratica degli italiani e sappiamo che ci sono delle divergenze nelle prospettive interne ed estere. L’Ue ha già dimostrato di essere attenta a evitare derive pericolose in Ungheria e Polonia
Il precedente
Da un punto di vista cronologico è il secondo caso in cui la Francia irrompe con dichiarazioni simili. Una settimana fa era stata la quasi omonima Elisabeth Borne, primo ministro transalpino, a parlare delle elezioni politiche italiane:
L’Unione europea ha valori chiave da difendere, come l’aborto e i diritti umani. Io non critico la scelta democratica degli italiani ma guardo ai fatti: sarà il governo più di destra della Repubblica Italiana, è logico che ci sia una certa cautela e una certa fermezza verso ciò che succederà.
La replica della Francia e di Mattarella
Nel pomeriggio è arrivata la risposta da parte dell’esecutivo transalpino che – secondo quanto riportano media locali – hanno abbassato i toni chiarendo come sia stata un’uscita erronea:
La presentazione in questa intervista della relazione che intendiamo avere con l’Italia semplifica eccessivamente il pensiero del ministro. Come ha detto, la Francia rispetta ovviamente la scelta democratica degli italiani. Il ministro, che è vicino all’Italia, vuole portare avanti il lavoro di cooperazione e desidera dialogare con il futuro esecutivo il prima possibile.
Poco più tardi si è aggiunto anche il commento di Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese:
Voglio esprimere tutta la mia amicizia e la mia piena fiducia nel presidente Mattarella e nelle conclusioni che trarrà dallo scrutinio. La Francia lavorerà con buona volontà con il futuro premier italiano.
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica italiana invece, ha risposto in questa maniera alle domande dei giornalisti rispetto al botta e risposta tra la Boone e Meloni:
L’Italia sa badare a se stessa nel rispetto della Costituzione e dei valori dell’Unione europea.