La stagione di Djokovic non si può paragonare a quelle degli altri tennisti. Il serbo è ripartito, come sempre, da ciò che gli riesce meglio: vincere. Il campione, costretto a saltare la trasferta nordamericana oltre a tutta la tournée australiana, alla vigilia delle Finals (che potrebbe assicurarsi semplicemente nel caso in cui rimanesse tra la nona e la ventesima posizione della Race, cosa che alle condizioni odierne appare scontata) dopo la vittoria a Tel Aviv si è garantito la partecipazione ai quarti anche a Nur-Sultan.
Dopo il doppio 6-1 inflitto a Christian Garin, il 6-3 6-1 contro Botis Van de Zandschulp, ha dichiarato:
“Il mio servizio ha funzionato bene quando serviva di più. Dopo il break, ho dovuto annullare una palla break. Sono andato a rete e lui ha sbagliato un passante piuttosto comodo. Credo che quella sia stata chiaramente la chiave per vincere. Le partite si decidono in questo genere di momenti. Andare 5-2 o 4-3 ovviamente fa tutta la differenza del mondo” ha spiegato il serbo, analizzando i momenti clou della partita”.
Il campione serbo ha poi continuato:
“Nel secondo set credo di aver iniziato a leggere meglio il suo servizio e qesto mi ha aiutato molto. Sapevo di avere dall’altra parte della rete un giocatore che quando ha tempo e spazio può farti molto male, quindi ho cercato di togliergli questo tempo e di farlo giocare male.In generale sono molto soddisfatto del livello che ho espresso”.
Djokovic e la stagione non paragonabile a quella degli altri
Nole ha colto poi la palla al balzo per parlare del suo attuale stato di forma e della surreale stagione che si è ritrovato a disputare:
“Certo, è stata una stagione molto diversa dalle altre per me. Non posso fare paragoni con gli altri giocatori. Non giocavo un torneo ufficiale da tre mesi, quindi mi sento fresco e motivato a livello mentale per continuare a fare bene e soprattutto chiudere nella migliore maniera possibile”.