Tari aumenta del 20% a Roma: cittadini furibondi per le promesse fatte dal sindaco Roberto Gualtieri, poi non mantenute.

Ecco che cosa aveva dichiarato il sindaco di Roma pochi mesi fa in un punto stampa in Campidoglio in occasione dell’Assemblea capitolina straordinaria sulla gestione del ciclo dei rifiuti:

“Con il nuovo termovalorizzatore, ci possono essere un beneficio economico per l’ente pubblico, a seconda dall’assetto azionario ma è comunque significativo: qualsiasi combinazione ci porterà alla riduzione del 20% per cento della Tari e all’aumento delle risorse destinate alla pulizia e alla raccolta in città.

La differenziata seria si fa investendo nella raccolta, mettendoci uomini e mezzi, non si fa con la buona volontà. I nostri obiettivi sono: aumento della differenziata e diminuzione dei rifiuti, per riuscire a chiudere il ciclo dello smaltimento dei rifiuti di Roma”.

Oltre al danno anche la beffa: non solo i cittadini romani non avranno uno sconto del 20% sul pagamento della Tari entro il 2026, come promesso da Roberto Gualtieri in campagna elettorale, ma molto probabilmente ci sarà anche un aumento della tassa sui rifiuti, il quale andrebbe anche ad annullare gli sconti del 6,5% per le imprese e del 4% per le famiglie che i romani avrebbero dovuto godere per tutto il 2022.

Tari aumenta del 20% a Roma: la rabbia del presidente dell’associazione ecologista Ecoitaliasolidale e dei consiglieri comunali

“Peggio della Raggi” tuona al quotidiano Libero Piergiorgio Benvenuti, il presidente dell’associazione ecologista Ecoitaliasolidale, alla notizia che la Tari che dovranno pagare i cittadini romani aumenterà del 20%, anziché diminuire.

Oggi la Tari è appunto la più alta d’Italia, 60 euro e più a famiglia. Questa nuova amministrazione vorrebbe alzarla ancora di qui al 2026 per la realizzazione di nuovi impianti.

Intanto la raccolta differenziata è ferma, anzi arretra. Ricordiamo che secondo la semestrale della municipalizzata, la raccolta differenziata è ferma al 45,9% nel primo semestre 2022, era al 46,1% nel primo semestre 2021. Non solo, ora addirittura si sta ipotizzando il ‘rinnovamento’ dei cassonetti”.

A questo coro di denuncia si aggiungono anche i consiglieri comunali capitolini. Ecco che cosa hanno dichiarato:

Andrea De Priamo (Fratelli d’Italia): “Il presidente di Ama prepara i romani a un probabile nuovo aumento della Tari. Sollecitato sulla possibile riduzione della raccolta porta a porta, Pace ha certificato il fallimento della strategia della giunta Gualtieri sui rifiuti e l’incapacità di confermare la paventata vocazione ambientalista del centrosinistra”.

Daniele Diaco (Movimento 5 Stelle): “Ama consegnerà al Comune il piano industriale e il suo presidente Pace ha già messo le mani avanti: anche aumentando la raccolta porta a porta, sostiene Pace, la Tari non è scesa e non scenderà”.

Le parole del presidente dell’Ama Daniele Pace

Daniele Pace, il presidente dell’Ama, durante il corso di una commissione capitolina, ha spiegato che cosa ne pensa del porta a porta:

Il porta a porta è una modalità utile, ma costa di più di quella su strada, quindi esiste una contraddizione tra il voler diminuire la Tari e il voler aumentare il porta a porta.

Il porta a porta va reingegnerizzato. Abbiamo il 30% di cittadini serviti con questa modalità ma si trovano in località spesso difficilmente raggiungibili. In alcuni posti abbiamo il rifiuto del porta a porta da parte dei cittadini mentre in altre c’è maggiore richiesta e anche utilità.

L’importante è riuscire ad aumentare la differenziata, farlo col porta a porta o altri strumenti è secondario dal punto di vista della priorità”.

Ciò nonostante, il presidente dell’Ama ci tiene a rassicurare i cittadini romani, in quanto “uno degli obiettivi strategici e degli elementi portanti del nuovo piano industriale, che Ama consegnerà al Comune, è proprio l’abbassamento della Tari”.