La Sampdoria ha il suo nuovo allenatore: è Dejan Stankovic, che nel primo pomeriggio ha rilasciato la prima intervista ai canali del club dopo l’ufficialità dell’affare. L’ex centrocampista dell’Inter è stata da subito la scelta numero uno, soprattutto dopo il no di Claudio Ranieri, mentre è stato preferito a Daniele De Rossi, fresco di patentino da allenatore. Peggior attacco e peggior difesa della Serie A, la Sampdoria ha da subito bisogno di svoltare contro il Bologna, soprattutto per abbandonare quell’ultima posizione in classifica a quota due punti. Nel pomeriggio Stankovic ha condotto il primo allenamento e sabato farà l’esordio in trasferta, contro il Bologna appunto. Intanto, dopo l’ufficialità, il serbo ha rilasciato le prime dichiarazioni ai canali del club, spaziando su vari temi: dall’atteggiamento chiesto alla squadra agli obiettivi.
Sampdoria, Stankovic: “Non mi è piaciuto l’atteggiamento dell’ultima partita”
In primis, l’ex allenatore della Dinamo Zagabria ha parlato del perché ha deciso di sposare il progetto della Sampdoria: “Io non sono venuto per i punti e la classifica, sono venuto per la Sampdoria. In Serbia siamo cresciuti guardando la Samp, prima con Boskov poi con Mihajlovic, Jugovic, seguendo il percorso in Champions League. Io sono venuto per il club, non per la classifica”. Da sempre determinato e con le idee chiare da calciatore, Stankovic non è cambiato nemmeno da allenatore: “L’unica cosa sicura è che ci sarà sofferenza anche questa volta, ma chi non sa soffrire non sa nemmeno gioire e vincere. Ho visto la squadra, il materiale c’è ma dobbiamo cambiare mentalità. C’è modo e modo di perdere una partita”. Il riferimento è all’ultima partita giocata dalla squadra genovese: “Devo essere sincero, senza giudicare il lavoro di nessuno: ho visto l’ultima partita e non è un atteggiamento che mi è piaciuto” ha proseguito. “Per prima cosa non dobbiamo spaventarci della forza di chi ci attacca, dobbiamo sapere cosa andiamo a difendere. L’orgoglio è una cosa importante e non ha prezzo, l’orgoglio della società, dei colori e il proprio non ha prezzo. Dobbiamo guardare a noi stessi”.
Nessuna promessa specifica, ma Stankovic vuole lasciare il segno in questa nuova avventura: “Sono molto fiducioso, non faccio promesse ma voglio lavorare e trasmettere l’entusiasmo, la forza e la cattiveria che ho dentro. A volte una squadra è lo specchio del carattere dell’allenatore. Con l’aiuto di tutti possiamo tornare in acque calme. Ogni partita deve essere una finale. E come diceva il mio vecchio allenatore e amico José Mourinho: le finali sono fatte per vincere, non per giocare. E così la vedo anch’io. Dobbiamo responsabilizzarci tutti insieme. Poi i risultati arriveranno. Partita dopo partita”.
La stagione della Sampdoria
Quattro gol fatti, sedici gol subiti, sei sconfitte e due pareggi. Un bilancio da horror quello ottenuto fin qui dalla Sampdoria, che come già detto ha il peggior attacco del torneo e la peggior difesa. Un inizio sicuramente inaspettato anche per la qualità della rosa, di certo non inferiore a quella di altri club con lo stesso obiettivo. Numeri sicuramente da migliorare e per questo motivo la società ha deciso di affidare la panchina a Dejan Stankovic, che di carisma e personalità ne ha da vendere. Toccherà a lui dare la scossa e cercare una salvezza ovviamente ancora alla portata, essendo trascorse soltanto otto giornate.