Giorno chiave per il Partito Democratico (Pd), protagonista della Direzione Nazionale che dirà molto sulla prospettiva futura del partito sia riguardo alle logiche interne che in ottica futuro governo.
Grande attesa per le parole del segretario Enrico Letta, il quale ha tenuto un lungo monologo prima di cedere la parola agli altri deputati tra cui Monica Cirinnà e Luigi Zanda.
Pd, Letta apre la Direzione Nazionale: “Saremo all’opposizione”
Enrico Letta inizia a vestire i panni del traghettatore in casa dem, assumendosi il ruolo durante la Direzione Nazionale del partito al Nazareno. Primo focus sulla posizione governativa democratica nel probabile futuro governo Meloni:
La luna di miele alla base del nuovo governo avrà vita breve per le modalità in cui nasce, per la sostanza politica di fondo e perché ha attorno un clima pesante dovuto alla situazione internazionale. Noi dobbiamo essere pronti e mostrare la massima determinazione se si presenterà l’occasione
C’è un’unica forza politica che ha vinto le elezioni, solo il campo largo ci avrebbe potuto garantire chance di vittoria. Quando questo governo cadrà dovremo chiedere subito elezioni anticipate, senza governi di salvezza pubblica. Fino ad allora vestiremo esclusivamente i panni dell’opposizione
“Dobbiamo ritrovare le nostre radici politiche”
Ma la parte pregnante del suo speech è incentrata sulla rifondazione interna:
Il Congresso non dovrà essere un X-Factor sul miglior segretario da eleggere in 40 giorni ma nemmeno un Congresso che finisca alle calende greche. L’inverno è il nostro obiettivo e mi guiderò questa transizione con la massima determinazione e garantendo piena trasparenza del percorso
Vorrei che il Pd ritrovasse quello spirito battagliero che fece cadere il governo Berlusconi nel 2011 e che portò il rapporto debito/Pil al 100%. Ma per ritrovare le origini serve una discussione fra noi senza sconti e senza aspettarci alcun riconoscimento o merito. Dobbiamo saper cogliere ciò che gli italiani hanno detto e farne tesoro
Il partito avrà più quote rosa in ruoli chiave
Spazio poi ai punti fermi del possibile programma:
Per la prossima legislatura propongo di nominare come capogruppo alle due Camere due donne. Anche nella rappresentanza parlamentare abbiamo fallito rispetto alle nostre intenzioni. Dall’altra parte ci sarà la prima premier donna nella storia repubblicana e dobbiamo essere credibili su questo punto
È giusto mettere in campo una classe dirigente più giovane, una ventata di rinnovamento che incarni i valori della tradizione e li fonda con quelli delle nuove generazioni. Quando parlo di valori parlo anche dei diritti, a cominciare da quelli a difesa delle donne