Thailandia sotto choc: un ex agente di polizia ha infatti provocato una sparatoria in un asilo nido nel Nord del Paese asiatico uccidendo almeno 30 persone, quasi tutti bambini. La polizia locale sta cercando di dare aggiornamenti più precisi in un futuro punto stampa, ma senza dubbio si tratta di una tragedia con pochi precedenti nella storia di Bangkok.
Thailandia, la ricostruzione della sparatoria nell’asilo nido
L’episodio è accaduto intorno alle 12.30 locali, le 7.30 italiane. Luogo dell’incidente la piccola regione di Nong Bua Lam Phu in Thailandia, dove l’ex agente avrebbe aperto il fuoco dando inizio a una sparatoria all’interno dell’asilo nido cittadino. Il maggiore generale della polizia locale ha inoltre confermato che l’uomo era in possesso di un coltello, come detto non è ancora stato comunicato il numero ufficiale delle vittime. Assai probabile, tuttavia, che nell’elenco dei deceduti ci siano anche degli insegnanti e un agente di polizia.
Terminato il blitz, l’uomo (poi identificato come il 34enne Panya Khamrab) è fuggito a bordo di un pick-up bianco con targa di Bangkok e ha investito alcuni pedoni che si trovavano in piena traiettoria dell’auto. Ricercato nel raggio di centinaia di chilometri, l’uomo sarebbe tornato a casa e avrebbe tolto la vita alla moglie e al figlio piccolo prima di rivolgere la pistola contro se stesso e suicidarsi. Alla base del gesto estremo il suo recente passato, ossia l’inchiesta per traffico di droga in cui era stato giudicato colpevole perdendo così il distintivo.
Il precedente del 2020
La Thailandia è un Paese con un alto tasso di possesso di armi da fuoco ma con un numero proporzionalmente irrisorio di sparatorie. L’ultimo caso eclatante avvenne nel febbraio 2020 in un centro commerciale della regione di Nakhon Ratchasima (Thailandia centrale) dove le vittime furono 29 e i feriti circa 60. Il killer, ex soldato 32enne, documentò il massacro in diretta Facebook prima di essere neutralizzato e ucciso dalla Polizia.