Se il Parlamento italiano ultimamente non ha dato grandi manifestazioni di civiltà, il confronto con il congresso annuale dei conservatori britannici (i cosiddetti “Tory”) non ha lasciato scampo ai nostri politici: a Birmingham il neo primo ministro Liz Truss si è trovata di fronte a un vero e proprio incubo che testimonia la confusione sovrana del partito e rischia di far sprofondare il Regno Unito in una spirale di crisi.
Insulti tra i colleghi, blitz degli ambientalisti e tanto altro: ecco la ricetta apparecchiata sulla tavola di quello che è stata definita da molti “la peggior conferenza dei conservatori nel nuovo millennio“.
UK, Truss assiste inerme alla disfatta Tory
E’ passato un solo mese da quando Liz Truss è stata ufficialmente nominata primo ministro Tory del Regno Unito. Nel mezzo l’addio alla Regina Elisabetta e un quadro politico a dir poco complicato che ora rischia di cadere in mille pezzi.
Ecco il resoconto del Congresso annuale dei Tory a Birmingham, in cui l’inquilina di Downing Street ha dato prova di qualche difficoltà nel parlare in pubblico:
Dopo qualche iniziale distrazione sono pronta a fare scelte difficili per il bene del Paese. Mi guadagnerò la vostra fiducia e farò tutto il necessario per uscire da questa situazione tempestosa. Dobbiamo fare un passo avanti e metterci alle spalle la dura attualità per iniziare un percorso di forza e coraggio
Taglieremo definitivamente i legami con l’Unione europea entro la fine di quest’anno. Inoltre, il sistema sanitario nazionale sarà potenziato così come le attività estrattive e l’energia nucleare, per rafforzare l’indipendenza energetica dalla Russia.
Nel mirino della critica è finito il maxi piano da 45 miliardi di sterline per il taglio delle tasse, però interamente a debito: soldi che sarebbero potuti arrivare da un altro taglio, quello degli stipendi dei parlamentari, prima che però la proposta venisse bocciata.
Durante la convention non sono mancate accuse reciproche sul tema: il ministro dell’Interno Braverman ha accusato Michael Gove, ex segretario alla Giustizia, trovando il supporto del sottosegretario al Tesoro, Simon Clarke, e l’opposizione del ministro del Commercio Badenoch. Proprio Baverman aveva annunciato solo ieri rigide restrizioni sulla politica d’immigrazione, fino ad affermare che spedirebbe volentieri i migranti in Ruanda in aereo.
Per molti l’attuale Esecutivo avrà vita breve.