Un report rivela le serie scartate da Netflix e HBO per un progetto televisivo su Il Signore degli Anelli, prima del via livera di Amazon a Gli Anelli del Potere.
Dall’approccio Marvel a Shakespeare: ecco le serie scartate su Il Signore degli Anelli
Quando manca pochissimo alla fine della prima stagione e la seconda è ormai confermata, è possibile dire con certezza che Gli Anelli del Potere è uno dei grandi successi di questa prima parte di stagione televisiva. La serie Amazon che fa da prequel alla saga de Il Signore degli Anelli ha infranto record e ottenuto consensi di pubblico e di critica, anche al netto di polemiche razziste di alcuni spettatori.
Un successo così imponente che oggi quasi nessuno ricorda più quanto lunghe e complicate furono le trattative per portare sullo schermo una serie tv ambientata nella Terra di Mezzo creata dallo scrittore J.R.R. Tolkien. Trattative che coinvolsero le più importanti case di produzione ed emittenti tv, da HBO a Netflix, fino ad Amazon Prime Video che, poi, ne uscì vittoriosa.
Ora, grazie a un report, emergono i dettagli di alcune di queste serie scartate dalla Tolkien Estate – la società che amministra la proprietà intellettuale dello scrittore britannico – prima dell’approdo a Rings of Power. Il progetto della HBO, ad esempio, era quello più ‘conservativo’, proponendo una nuova narrazione seriale delle vicende della Terza Era. In pratica, una sorta di remake della trilogia firmata da Peter Jackson. Secondo la fonte intervistata, malgrado i malumori della Tolkien Estate in merito al lavoro di Jackson – Christopher Tolkien, figlio dello scrittore, disse che il regista neozelandese aveva “sventrato” i libri del padre – l’agenzia non era interessata a una storia che ripercorresse vicende così note al grande pubblico.
Decisamente più coraggioso il piano di Netflix, che prevedeva una serie di spin-off dedicati ad alcuni personaggi della saga, in particolare Gandalf e Aragorn. “Tentarono l’approccio in stile Marvel – racconta un insider – ma la cosa non piacque per niente alla Tolkien Estate”. Infine, Anthony McCarten – sceneggiatore del biopic su Stehphen Hawking La Teoria del Tutto – aveva in mente un tipo di narrazione che seguisse lo stile delle tragedie di William Shakespeare.
Evitare che la serie diventasse “lo show di Sauron”
Gli showrunner de Gli Anelli del Potere rivelano che anche la loro serie rischiava di essere troppo ‘derivativa’ dalle opere già sviluppate sull’universo di Tolkien. In particolare, Patrick McKay spiega che la tentazione alla quale dovettero resistere maggiormente fu quella di rendere la serie troppo incentrata sull’ascesa del villain Sauron.
“Era una tentazione davvero molto forte quella di rendere la prima stagione ‘lo show di Sauron’, incentrandola totalmente sul villain. Ma noi volevamo che un Male così profondo e complesso facesse la sua comparsa in un mondo con il quale lo spettatore avesse sviluppato un legame. Volevamo che il pubblico si innamorasse di nuovo della Terra di Mezzo, che comprendesse fino in fondo i conflitti di ciascun personaggio, prima di metterli alla prova con qualcosa che non hanno mai affrontato prima”.
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