Giornata ricca di dichiarazioni sul fronte della guerra in Ucraina a opera di Vladimir Putin: il leader del Cremlino ha definito infatti “trasparenti” i referendum per l’annessione dei quattro oblast ucraini, ufficialmente riconosciuti la scorsa settimana.

Putin, dopo i referendum spazio al piano di integrazione

Vladimir Putin torna a parlare e mostra un tono di grande rassicurazione verso le regioni ucraine ammesse tramite referendum e verso il popolo ucraino, che non rappresenta il nemico.

La Russia rispetta il popolo ucraino: 3 milioni di ucraini vivono all’interno dei nostri confini, non c’è alcuna forma di discriminazione nei loro confronti. Nonostante la tragedia che stiamo attraversando abbiamo sempre rispettato il popolo ucraino e la cultura ucraina, la lingua ucraina, la letteratura e così via. Forse questo conflitto oggi non esisterebbe se non ci fossero tentativi di correggere la storia da parte di coloro che hanno collaborato con Hitler e con i nazisti

Poi il passaggio sulla legittimità dei referendum, giudicati “trasparenti” dal Cremlino:

I risultati dei referendum mi hanno sorpreso, dopotutto le persone vivevano in condizioni davvero difficili, li definirei senza dubbio trasparenti. Il piano strategico di integrazione dei nuovi territori sarà completo, tra cui cure mediche, sport, istruzione

Sempre in data odierna Putin ha firmato due decreti piuttosto significativi: il primo contiene la pubblicazione del testo della Costituzione con emendamenti su misura per le “nuove” regioni russe; il secondo ordina il trasferimento della centrale nucleare di Zaporizhzhia sotto il Dipartimento di Mosca.

Intanto il Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina ha approvato le sanzioni contro diverse figure di spicco russe (tra cui il patriarca Kirill, Kirienko, Roman Abramovich e il “traditore” Medvedchuk) oltre che a un certo numero di aziende tra cui Lukoil.

Infine, arrivano le prime informazioni circa la ricostruzione di Mariupol, città fantasma distrutta dai bombardamenti. Secondo quanto riferito all’agenzia di stampa Ria Novosti del premier di Donetsk, Khotsenko, l’acciaieria Azovstal, simbolo della trincea dei soldati ucraini, sarà convertita in un parco divertimenti, mentre l’aeroporto verrà ricostruito da zero e pronto entro fine 2023.