Si è concluso da poco il Comitato Esecutivo di Fratelli d’Italia nel quartier generale di via della Scrofa a Roma: tema ricorrente nelle domande dei giornalisti agli esponenti Fdi è stato l’accostamento al Viminale di Matteo Salvini, che gli analisti vedono come nodo cruciale nella composizione del nuovo governo.

Intercettati prima e dopo l’uscita dal Comitato il vicepresidente Rampelli e il capogruppo alla Camera Lollobrigida hanno escluso l’ipotesi secondo cui Fdi metterà un veto sulla nomina del segretario leghista agli Interni.

Salvini al Viminale, le parole di Rampelli e Lollobrigida

Il primo a negare la teoria del veto incrociato sull’ipotesi Salvini al Viminale è Fabio Rampelli, deputato Fdi:

Non mi risulta che ci sia un veto sull’approdo di Matteo Salvini al Viminale. Il Comitato Esecutivo servirà comunque a fare chiarezza sul quadro della situazione attuale, poi sarà Giorgia Meloni a informarvi quando lo riterrà opportuno

Polemiche? Non so dove le vediate sinceramente: ci sono tre partiti che devono comporre un governo, è normale che discutano. Anche la Lega ha proposto la propria lista di ministri e discuteremo di queste indicazioni. Tuttavia, l’attenzione legittima del circuito mediatico crea molto più nervosismo di quanto ce ne sia nella realtà

Al termine della riunione, durata circa un paio d’ore, tocca a Francesco Lollobrigida essere inseguito da microfoni e operatori:

A me non risulta che ci siano veti di alcun tipo e in ogni caso partire dai veti è profondamente sbagliato come strategia di governo. Al contrario serve partire dalle competenze, dalle responsabilità, dalle capacità delle persone che possono ricoprire un ruolo importante all’interno di un futuro Consiglio dei Ministri

Successivamente spazio all’impronta politica del futuro governo e dal ruolo di Giorgia Meloni sempre più definito:

Un governo eletto dal popolo con una chiara maggioranza è di per sé un governo politico, ma ciò non significa che i profili tecnici vadano scartati a priori. L’obiettivo iniziale rimane quello di garantire al Paese la migliore offerta politica in relazione al periodo storico che stiamo vivendo

È stata una riunione lunga, abbiamo ragionato molto sulle priorità per la nazione. Per un movimento che può esprimere la figura del futuro premier è fondamentale creare una strategia che affronti i problemi del Paese. Giorgia Meloni sente questa responsabilità che non deriva dal suo partito ma dall’incarico che gli elettori le hanno richiesto con il voto