Yom Kippur cos’è: E’ un giorno molto importante per la comunità ebraica. Rappresenta il giorno ebraico più santo e solenne dell’anno: per oltre 24 ore si osserva il digiuno completo, si fa penitenza delle offese recate e si cerca la riconciliazione. E’ la ricorrenza della religiosa ebraica che celebra il “Giorno dell’espiazione”. È stata riconosciuta anche dalle Nazioni Unite come una festività ufficiale.

Yom kippur: Il rituale per la festività

Alla vigilia la tradizione prevede che al mattino presto si faccia roteare per tre volte un gallo sopra la propria testa, per gli uomini, e una gallina per le donne. Poi il gallo viene abbattuto e donato ai poveri prima dell’inizio del digiuno. Bisogna poi immergersi in una piscina particolare per purificarsi. La giornata dello Yom Kippur va avanti con una serie di preghiere e letture di testi religiosi. Al termine si suona il corno di un montone.

Yom kippur: la ricorrenza

Se diamo una sbirciatina al calendario ebraico, ci accorgiamo che Yom Kippur ricade successivamente al Capodanno ebraico: esso comincia al crepuscolo, del decimo giorno del mese ebraico di Tishri (che cade tra settembre e ottobre del nostro calendario, quest’anno il 4 e il 5 di ottobre) e continua fino alle prime stelle della notte successiva.

Può arrivare a durare addirittura fino a 25-26 ore. la sua ricorrenza non è casuale, ma avviene il dieci di Tishrì che indica il giorno in cui Mosè scese dal monte Sinai con le Tavole della Legge: è il giorno in cui venne accettato il pentimento del popolo ebraico.

Yom Kippur cos’è: un giorno senza lavoro e con divieti

Questa giornata sacra, ritenuta importante al pari dello Shabbat che è il sabato, il giorno del riposo ebraico al pari della domenica cristiana, comporta per tutti gli ebrei praticanti un riposo solenne, pertanto non si svolge nessun tipo di attività lavorativa.

Molte altre sono le cose proibite: vi ritroviamo il divietato di lavarsi, di guidare o di utilizzare altri mezzi di trasporto, quello di indossare gioielli, di indossare scarpe di pelle e il divieto di avere rapporti sessuali. In molti si vestono di bianco durante questa giornata per paragonarsi agli angeli, da sempre simbolo della purezza e non solo per gli ebrei.

Durante lo Yom Kippur si fa penitenza: non si beve e non si mangia per l’intera durata della festività. Da tutto questo sono esclusi i ragazzi sotto tredici anni e le ragazzine sotto i dodici anni.

In Israele che si racchiude in un grande silenzio, tutti i canali televisivi e radiofonici sospendono le proprie trasmissioni e nessuno utilizza il telefono. L’aeroporto internazionale di Ben Gurion chiude agli arrivi e alle partenze: è l’unico giorno dell’anno in cui sia lo scalo sia lo spazio aereo israeliano restano chiusi.

Yom Kippur anche per i calciatori: stasera il Maccabi contro la Juve potrebbe fare a meno dei calciatori ebrei

Questa sera è in programma la terza giornata dei gironi di Champions League e tra le partite da disputare è prevista quella che vedrà di fronte Juventus e Maccabi Haifa, quest’ultima squadra israeliana.

Le prestazioni di un calciatore dipendono da molti fattori, anche dall’alimentazione, che nel caso dei calciatori ebrei del Maccabi, potrebbe rappresentare un problema fisico dal momento in cui stanno praticando il digiuno. Il calar del sole avverrà a distanza di pochissime ore dall’inizio della partita e i calciatori farebbero fatica a scendere in campo immediatamente dopo aver mandato giù un boccone di compensazione.

Della cosa ha anche parlato Barak Bakhar in conferenza stampa, anticipando come tale situazione potrebbe portarlo a modificare l’undici titolare. L’intenzione sarebbe quella di mettere in campo sin da subito i calciatori stranieri che compongono il resto della squadra.

“Per noi si tratta di un giorno importante per la nostra religione. Io digiunerò e lo stesso faranno anche alcuni dei nostri giocatori. Noi abbiamo però una rosa ampia composta anche da calciatori stranieri che, non essendo ebraici, potranno scendere in campo. Forse qualcuno vorrà comunque giocare pur avendo digiunato, visto che si potrà riprendere a mangiare una volta calato il sole. Ci potrà dunque essere la possibilità di nutrirsi in maniera sufficiente. Noi comunque faremo delle rotazioni, sia contro la Juve che poi in campionato. Chi giocherà sarà pronto a farlo”.