Arrestato per concussione il provveditore di Sondrio. Oltre il reato di concussione al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale contestati anche quelli di induzione indebita, peculato e turbata libertà degli incanti. Nel mirino anche i rapporti con alcuni giovani a cui avrebbe promesso e incarichi di docenza.

Il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale provinciale di Sondrio, Fabio Molinari, si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione. Il 44enne di Rogno, è un nome noto nel mondo dell’istruzione provinciale, sia per essere bergamasco di origine, sia per aver insegnato e ricoperto diversi ruoli negli istituti superiori della provincia. 

Qualche mese fa sono iniziate le perquisizioni nella sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale e questa mattina è arrivato l’arresto del dirigente, dopo un’ordinanza del procuratore della Repubblica di Sondrio Piero Basilone, eseguita dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza. Il Gip ha infatti riconosciuto la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari (si presume il pericolo di reiterazione del reato).

In una nota, il procuratore Basilone ha spiegato che le ipotesi di reato al vaglio sono concussione, peculato, indebita induzione e turbata libertà degli incanti. Al centro dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari Molinari c’è la presunta distrazione di fondi pubblici, per scopi non scolastici, l’ingaggio di stagisti e il reclutamento di personale docente da parte di alcuni presidi e altro. Fabio Molinari aveva lasciato il Provveditorato di Cremona nel Luglio del 2021, dopo aver rivestito l’incarico per due anni, con una lettera di ringraziamento aperta al mondo della scuola cremonese: “Auguro buon lavoro all’amico e collega Franco Gallo e sarete sempre graditi ospiti in Valtellina”.

L’indagine della Finanza di Sondrio ora proseguem infatti la Procura della Repubblica ed il Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Sondrio “al doveroso scopo di verificare la sussistenza di quanto sinora accerto, sentiranno numerose persone informate sui fatti e acquisiranno altra documentazione”.

Arrestato provveditore Sondrio: come sono partite le indagini

A Sondrio Molinari era chiacchierato da tempo, ma è sempre difficile distinguere le chiacchiere di una città da fatti concreti. Di sicuro avevano fatto scalpore le perquisizioni avvenute dopo un esposto dello scorso Gennaio, con molteplici ipotesi di reato: concussione, peculato, indebita induzione e turbata libertà degli incanti.

Nella nota della Procura di Sondrio si legge che le indagini partite a Gennaio e che nei prossimi giorni si arricchiranno con nuovi testimoni da sentire e documenti da acquisire riguardano “peculato per alcune irregolarità di spesa consistenti nella non corretta indicazione, come spese di rappresentanza, di acquisti connotati da altre finalità e dell’utilizzo di fondi destinati all’attività didattica per la realizzazione di progetti”.

Un documento con gli esposti sui presunti illeciti di Molinari è stato consegnato anche alla Procura di Cremona, città in cui Molinari reggeva l’Ufficio Scolastico provinciale.

Contestati i rapporti tra Molinari e alcuni giovani

Le indagini erano partite da un esposto per presunte irregolarità nelle nomine dei docenti del 2021. A Giugno erano stati perquisiti i locali dell’Ufficio scolastico territoriale che proseguiranno anche nei prossimi giorni “allo scopo di verificare la sussistenza di quanto sinora accertato, assumendo dichiarazioni da numerose persone informate sui fatti e acquisendo ulteriore documentazione”, spiega la Guardia di Finanza.

“Sono stati contestati anche i consolidati rapporti tra Molinari e diversi giovani a cui il dirigente avrebbe promesso e fatto attribuire in maniera illecita incarichi di docenza, borse di studio, stage e tirocini retribuiti presso gli istituti scolastici della provincia”.

“Alla predisposizione e attuazione di bandi pubblici, talvolta costruiti ad hoc per i candidati da lui previamente individuati, avrebbero fatto seguito induzioni indebite nei confronti degli stessi “stagisti” affinché, in cambio dell’assunzione presso le scuole valtellinesi, versassero parte dei loro compensi connessi agli incarichi sul conto di una associazione culturale a lui riferibile” aggiunge Basilone.