Orietta Berti ha raccontata in diretta di essere stata vittima di bullismo dopo il suicidio di Luigi Tenco.
Nell’ultima puntata del GF Vip 7, in onda il 3 ottobre 2022, si è parlato molto di bullismo.
Il conduttore, Alfonso Signorini, ha affrontato, insieme ai concorrenti della Casa più spiata d’Italia, la questione della salute mentale di Marco Bellavia e dell’indifferenza dimostrata dai concorrenti nei suoi confronti.
Poco dopo, Ginevra Lamborghini è stata squalificata dal gioco a causa di alcune affermazioni molto dure in merito al caso Marco Bellavia.
La giovane Lamborghini, poco dopo essere stata costretta ad abbandonare il reality show, è arrivata in studio visibilmente traumatizzata.
A quel punto, Alfonso Signorini ha tentato di consolarla chiedendo alla cantante Orietta Berti di raccontare la propria esperienza in merito ad uno dei momenti più bui della sua carriera, così da far capire alla ragazza come affrontare un momento così difficile.
Così, interrogata dal conduttore, la Berti ha parlato del bigliettino che Luigi Tenco scrisse prima di suicidarsi, ricordando il boicottaggio subito dopo la sua morte.
Il cantante fu trovato morto nella sua camera dell’albergo Savoy di Sanremo durante l’edizione del 1967 del Festival della canzone italiana, subito dopo l’esclusione del suo brano “Ciao amore, ciao”.
Nel bigliettino scrisse:
“Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda ‘Io tu e le rose’ in finale e ad una commissione che seleziona ‘La rivoluzione’”.
Le parole di Orietta Berti sulla morte di Luigi Tenco
L’esclusione dal reality show di Ginevra Lamborghini è seguita ad alcune dure affermazioni della ragazza riguardo a Marco Bellavia.
La Lamborghini nei giorni precedenti la puntata, aveva infatti affermato che Bellavia l’avesse palpeggiata e, dunque, di meritarsi di essere bullizzato.
Le conseguenze alle sue affermazioni non si sono fatte attendere, non solo sui social, in cui gli utenti hanno giustamente condannato quanto detto ma anche all’interno del programma.
Dopo la decisione degli autori di squalificarla, la ragazza è scoppiata in una vera e propria crisi di pianto.
Alfonso Signorini, a quel punto, ha cercato di calmare Ginevra chiedendo a Orietta di intervenire.
La nota cantante, ha dunque, raccontato la sua esperienza dicendo:
“Io tanti anni fa ho subito del bullismo nel mio lavoro, sono stata malissimo, il mio carattere solare mi ha permesso di guarire, ma io avevo una depressione che nessuno può spiegare. Quando Tenco ha scritto quel biglietto…”.
In poche parole, dopo il biglietto ritrovato in camera di Luigi Tenco subito dopo il suicidio, Orietta Berti fu ritenuta da molti come responsabile della morte del collega.
Dopo questa triste vicenda, infatti, Orietta ha spiegato di aver vissuto dei momenti molto difficili:
“Ero esclusa da tutto, non mi salutava nessuno, mi schivavano come se avessi la peste”.
Da questa triste vicenda, la Berti ha dovuto imparare ad essere forte, traendone un importante insegnamento di vita e rivolgendosi a Ginevra, le ha precisato:
“Ho imparato a essere forte e che io non avevo colpa di niente, se il pubblico mi aveva votato che colpa avevo io? Tu adesso qui hai imparato tanto, devi essere forte e quando devi dire una cosa conta almeno fino a 3”.
Cosa successe dopo Sanremo
Qualche tempo fa, Orietta Berti aveva raccontato a “Fanpage”:
“In quel periodo c’era una fascia di giornalisti che mi odiava, perché secondo loro ero stata io ad ammazzare Luigi Tenco, invece è stata anche la giuria. La mia canzone arrivò prima al giudizio popolare, mentre la giuria di qualità era formata dai giornalisti della sala stampa e questi giornalisti hanno ripescato ‘La rivoluzione’ di Gianni Pettenati e non quella di Tenco, quindi, mi chiedo, la colpa di chi è stata, del popolo o della giuria?”.
Dopo Sanremo e dopo questa triste vicenda, per Orietta non fu per niente facile continuare a fare musica, eppure, l’enorme successo che riscuotevano le sue canzoni tra il pubblico la aiutarono ad andare avanti.
In merito al biglietto trovato accanto al corpo di Luigi Tenco, la Berti ha dichiarato:
“Io non ho mai creduto a quel biglietto lì (trovato accanto al corpo di Tenco, ndr), il fratello mi aveva telefonato per dirmi: ‘So in quale stato si trova, le posso assicurare che mio fratello non ha scritto quel biglietto, quella non è la sua calligrafia’. Quando scesi nella hall, c’era Sandro Ciotti che mi disse ‘Orietta sono amico da anni di Luigi, prima di tutto ci sono degli errori d’ortografia che non avrebbe mai fatti, poi non è proprio il tipo da essere invidioso, lui era superiore a queste cose’”.