Listeria, i sintomi più comuni e i cibi da evitare.
Nei giorni scorsi, è circolata la notizia del sequestro di vari lotti di wurstel di pollo risultati dannosi per la salute.
In seguito alla presenza del batterio in alcuni tipi di carne presenti nei wurstel, tre persone sono decedute in Italia dal 2020 ad oggi e molte altre sono state ricoverate.
Negli ultimi tempi, dunque, l’attenzione del Ministero della Salute verso la listeriosi alimentare continua a crescere.
Ecco alcuni consigli per riconoscere i sintomi da Listeria e per evitare di contaminarsi.
Listeria, quali sono i sintomi principali
Il Ministero della Salute ha chiarito attraverso una nota che il batterio Listeria può infettare sia adulti che bambini.
Tuttavia, i casi più gravi e i sintomi più importanti si segnalano soprattutto in persone più anziane o con patologie pregresse.
Il batterio Lysteria Monocytogenes viene trasmesso principalmente per via alimentare.
Esso si trova, infatti, nella vegetazione, nell’acqua e nel suolo e può contaminare diversi alimenti, quali, carni poco cotte, insaccati, verdure, latte e formaggi.
I sintomi, non sono sempre gli stessi in ognuno di noi ma, possono variare sensibilmente da persona a persona, sia in base allo stato di salute, sia per quanto attiene la dose infettante con sui si entra in contatto.
Generalmente, infatti, l’infezione può causare febbre, nausea, diarrea e dolori muscolari.
Nei casi più gravi, invece, i sintomi possono essere quelli di uno shock settico.
Inoltre, nel caso in cui l’infezione si diffonda al sistema nervoso centrale, possono anche verificarsi casi di meningite.
Per quanto attiene l’incubazione, i tempi di comparsa dei sintomi si aggirano intorno a tre settimane, ma, sono stati segnalati diversi casi in cui i tempi si sono ridotti drasticamente a 12/48 ore dopo la contaminazione.
Come prevenire l’infezione, i consigli per evitare di contaminarsi
Per prevenire l’infezione, il Ministero della Salute ha diramato le linee guida principali da seguire per difendersi dalla listeriosi alimentare.
Viene particolarmente consigliata una corretta e frequente igiene delle mani, ma anche di tutte le superfici che entrano a contatto con i cibi crudi, come ad esempio gli utensili da cucina.
Come ricorda il Ministero della Salute e come raccomanda anche l’Iss, è necessario lavarsi le mani, prima e dopo la preparazione dei cibi, oltre che lavare accuratamente frutta e verdura, anche prima di essere sbucciate.
Un altro suggerimento molto importante consiste nel conservare correttamente tutti i cibi, in special modo all’interno del frigorifero.
Occorre prestare particolare attenzione alla divisione tra cibi cotti e cibi crudi, cercando di prediligere l’uso di confezioni con chiusure sigillate.
Bisogna assicurarsi che, la temperatura all’interno del frigorifero non superi i 4°C e seguire attentamente le istruzioni di conservazione riportate sulle etichette dei prodotti.
Non bisogna tralasciare, inoltre, la corretta cottura dei cibi.
Il batterio Listeria, infatti, riesce a resistere molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, riesce a vivere, inoltre, con o senza ossigeno e questo significa che resiste anche nei cibi sottovuoto.
Questo batterio, invece, è molto sensibile alle normali temperature di cottura degli alimenti.
In aggiunta a ciò, è importante ricordare di non lasciare mai il cibo a temperatura ambiente, soprattutto d’estate, in particolare con temperature tra i 20 e i 40 gradi.
Dopo la cottura, è consigliabile mangiare la pietanza velocemente prima che si raffreddi e, qualora la si riscaldi, occorre riportarla alla temperatura di cottura.
Tra gli errori da evitare anche quello di sfornare i cibi ancora tiepidi dal microonde.
Non bisogna dimenticare, infine, di mantenere la temperatura del frigorifero domestico entro gli 8 gradi per avere una temperatura di sicurezza che, in caso contrario, potrebbe causare dei problemi per la conservazione degli alimenti e dei conseguenti rischi per la salute.