La bolla degli NFT è scoppiata. Le vendite di token non fungibili sono diminuite del 60% nel terzo trimestre, passando dagli 8,4 miliardi di dollari del trimestre precedente a 3,4 miliardi (il primo trimestre dell’anno aveva segnato 12,5 miliardi di dollari di vendite). È quanto emerge dai dati di DappRadar, piattaforma di analisi e monitoraggio delle applicazioni decentralizzate e dei token non fungibili.
Il successo degli NFT
Gli NFT sono esplosi sulla scena un paio di anni fa e sono immediatamente diventati popolari. In pochissimo tempo, investitori al dettaglio, celebrità e i più grandi marchi del mondo hanno iniziato a salire sul carro della NFT.
In quanto tali, anche i prezzi di queste risorse digitali sono saliti alle stelle, con alcune vendite per milioni di dollari ciascuna. Tuttavia, con l’aumento della popolarità e delle vendite, il termine “bolla NFT” ha iniziato a fare il giro del web, soprattutto tra i critici.
Cos’è la bolla degli NFT?
Nel mondo degli investimenti, una bolla è un fenomeno economico caratterizzato dal rapido aumento del valore di mercato o del prezzo di un asset. Questi prezzi esorbitanti sono guidati da una domanda massiccia e alimentati dalla speculazione, facendo sì che il valore di mercato di un bene superi il suo valore intrinseco.
Naturalmente, dopo un po’, quando la domanda si esaurisce, le persone si rendono conto del valore effettivo di queste attività e i prezzi di solito iniziano a sgonfiarsi rapidamente. Questa forte diminuzione del valore viene definita “crash” o “bubble burst”.
Nel caso delle NFT, tutti volevano mettere le mani sugli ultimi, prima che si esaurissero. La speranza era di beneficiare in futuro di valutazioni dei prezzi gonfiate. Questa massiccia domanda ha fatto salire alle stelle il prezzo della maggior parte degli NFT presenti sul mercato.
Perché la bolla degli NFT è scoppiata?
Ci sono tre segnali che indicano lo scoppio di una bolla economica: prezzi in calo, copertura mediatica ridotta e l’inizio di massicce vendite. La prima condizione sembra essersi già verificata, con il calo delle vendite di NFT all’inizio di quest’anno.
Il terzo trimestre del 2022 ha registrato vendite NFT per 3,4 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 12,5 miliardi di dollari del primo trimestre dell’anno, secondo un rapporto di DappRadar.
Anche la copertura mediatica è diminuita, insieme all’interesse degli investitori. I dati di Google Trends supportano questo dato. Secondo i rapporti sui termini di ricerca, gli NFT hanno raggiunto il picco di popolarità all’inizio dell’anno, toccando un punteggio di 100 (il punteggio massimo) verso la fine di gennaio.
Tuttavia, la popolarità degli NFT è diminuita da allora, raggiungendo un punteggio di 11 tra il 25 settembre e il 1 ottobre.
Oltre alle crypto anche questo asset si sta svalutando mandando nel panico molti investitori che, soprattutto negli scorsi due anni, si erano rifugiati in questo mondo 3.0 per investire i loro risparmi.
Tuttavia c’è chi pensa che sia un buon momento per “accumulare”, nonostante i dati disponibili suggeriscano semplicemente che questa potrebbe essere la “fine” di NFT e crypto.