La Ue dice sì al caricatore unico per tutti i dispositivi elettronici entro il 2024. Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione: “un ricordo di vecchi, strani tempi di costi inutili, sprechi e disagi”. L’obiettivo è quello di tagliare velocemente tutti i rifiuti elettronici e tutelare i consumatori.

L’Ue ha approvato in via definitiva la legislazione che permetterà ai consumatori di utilizzare presto un caricatore unico per tutti i loro dispositivi elettronici. Entro la fine del 2024, tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. Dalla primavera 2026, l’obbligo si estenderà ai computer portatili. Il testo legislativo è stato approvato con 602 voti favorevoli, 13 contrari e 8 astensioni. 

“A partire dall’autunno 2024 il momento in cui abbiamo dovuto combattere con tanti caricatori diversi inizierà a diventare un ricordo di vecchi, strani tempi di costi inutili, sprechi e disagi”, così la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Margrethe Vestager, in un post su Twitter dove mostra un groviglio di caricatori al Parlamento europeo. 

Dietro la decisione della Ue c’è la volontà di ridurre gli sprechi economici (circa 250 milioni di euro l’anno per nuovi caricabatteria) e l’impatto ecologico (oltre 100 tonnellate di rifiuti elettronici in meno). 

Fra poco saranno approvate in via definitiva le nuove norme, ma prosegue la Vestager: “Il Parlamento europeo ha concordato su un periodo di 24 mesi di transizione dopo l’entrata in vigore dell’atto per tutti i dispositivi e 40 mesi per i laptop. Per questo periodo di transizione permetterà alle aziende di adattarsi alla legislazione”. 

Ue caricatore unico: il caso Apple

Il caricatore unico sarà però una rivoluzione più nelle parole che nei fatti. Già oggi, infatti, la maggior parte dei gadget, degli smartphone, dei computer è dotato di porte Usb-C: nato nel 2014, è uno standard affermato, e utilizzarlo conviene a tutti, anche per le economie di scala che è possibile attuare (ad esempio per i caricabatterie e i cavi, dove basta rimarchiare un prodotto OEM qualsiasi). 

L’unica eccezione di rilievo è Apple, ma a ben vedere a Cupertino non dovranno preoccuparsi troppo per le decisioni di Bruxelles. In primis per i tempi di attuazione della normativa Ue: entro l’autunno 2024, una data che pare scelta apposta per l’iPhone, tradizionalmente presentato a inizio settembre. Il prossimo modello, il 15, arriverà nel 2023, e potrebbe essere già dotato di Usb-C, così Tim Cook potrà dire di essere arrivato a questa soluzione prima che gli fosse imposta dalle nuove norme. 

Anche gli altri prodotti con il connettore proprietario Lightning passeranno all’Usb-C in tempo ragionevolmente breve: AirPods, Magic Keyboard, Magic Trackpad, e pure la custodia per iPhone con batteria. Non è difficile, perché si tratta per la maggior parte di accessori dove il connettore Lightning serve solo per la ricarica, e poi perché anche per Apple sarebbe un vantaggio poter utilizzare un solo connettore per tutti i suoi prodotti, escludendo il MagSafe dei computer portatili, che comunque si possono caricare via Usb. 

Nel frattempo, Apple ha inserito porte Usb-C su diversi prodotti, a cominciare degli iPad Pro, anche nella versione con standard Thunderbolt aggiuntivo per un trasferimento dati più veloce; quasi certamente avrà una porta Usb-C anche l’iPad base, di cui è attesa a breve la nuova versione. Tutti i caricabatterie attualmente in catalogo hanno una presa Usb-C, dove di volta in volta va inserito un cavo diverso: per il Watch, per l’iPad, per l’iPhone, per il MacBook.

D’altra parte, la Ue difficilmente potrà obbligare i costruttori di smartwatch a inserire una porta Usb-C sui dispositivi, per questioni di ingombro e di resistenza a usura, acqua e polvere. Se dovesse essere così, già oggi tutti gli smartwatch in commercio sarebbero in regola.