Il mancato accordo sul price cap al gas rischia di sgretolare l'Europa nel fronte comune contro il caro bollette. Qualche giorno fa Ursula Von der Leyen aveva paventato questa ipotesi richiamando i Membri al principio di solidarietà, tuttavia dopo la Germania anche la Francia sembra aver scelto di andare avanti per la propria strada.
Dalla riunione Ecofin in Lussemburgo il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni entra a gamba tesa sul dossier caro bollette e riconosce l'esistenza di un problema (ma anche la sua possibile soluzione):
Il modello Sure funziona attraverso un sistema di prestiti e non di trasferimenti di denaro ed è interamente gestito dalla Commissione che può così spuntare tassi d'interesse estremamente più favorevoli rispetto ai singoli Stati. La piattaforma aveva poi portato all'istituzione del NextGenEu contro la pandemia covid-19.
Gentiloni ha successivamente firmato insieme a Thierry Breton (commissario Ue agli Affari Interni) una nota congiunta che riassume tutto quanto finora descritto:
Ma le posizioni divergenti dei Paesi membri è lo specchio di una linea poco uniforme a Bruxelles. Il vicepresidente della Commissione Dombrovskis mantiene estrema cautela, sostenendo che prima di giungere a una soluzione definitiva bisognerà ancora discutere a fondo.
Dalla Germania arrivano venti contrari all'ipotesi di un nuovo fondo. Il ministro dell'Economia Lindner è convinto che ci siano strumenti più efficaci per contrastare lo choc dell'offerta e che serva una risposta nuova per una crisi inedita.