Re Carlo riceve prima visita di Stato. Ad Annunciarlo è Buckingham Palace. Carlo III riceverà il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa e sua moglie, Tshepo Motsepe. Gli ospiti saranno nel Regno Unito dal 22 al 24 novembre prossimi per una visita di Stato della durata di tre giorni. Questa è la prima visita di Stato organizzata da Re Carlo III dalla sua ascesa al trono.
Carlo, in veste di duca, invece ha visitato il Sudafrica diverse volte. Il suo ultimo viaggio risale al 2011, quando insieme alla regina consorte, ha svolto impegni tra cui un discorso sui cambiamenti climatici all’Università di Cape Town e una visita al progetto di espansione della Black Rhino Range nella Phinda Game Reserve . Sono stati ricevuti da Graca Machel, la vedova dell’ex presidente in occassione della loro visita alla Nelson Mandela Foundation.
Ma Carlo era stato anche precedentemente in Sudafrica, esattamente nel 1997 quando si regalò un tour nelle città di Pretoria, Johannesburg, Durban e Cape Town.
Re Carlo riceve prima visita di stato: il caso ribattezzato Farmgate
La visita del Presidente sudafricano, Ramaphosa arriva in un momento particolare per lui: infatti deve affrontare accuse di riciclaggio di denaro che minacciano la sua posizione. Il presidente ha negato le accuse, che includono la detenzione illegale di circa quattro milioni di dollari in contanti nel suo ranch nel nord del Sud Africa e la copertura del furto nel tentativo di nascondere l’esistenza del denaro.
I fatti:
Il presidente del Sudafrica, che ha sempre lottato conto la corruzione, Cyril Ramaphosa è finito lui stesso al centro di un grosso scandalo di corruzione proprio a causa del cospicuo furto di denaro che aveva subìto all’inizio di due anni fa 2020 nella sua azienda. Ramaphosa, leader dell’African National Congress, il principale partito sudafricano, è accusato di non aver denunciato alla polizia il furto e di aver anzi corrotto le persone sospettate di averlo compiuto per nascondere un presunto giro di riciclaggio di denaro.
Il caso è stato soprannominato dai giornali sudafricani “Farmgate” (infatti “farm” significa fattoria in inglese) e si prevede che possa far vacillare il suo ruolo di leader di partito.
Lo scandalo era emerso il primo giugno, quando Arthur Fraser, ex capo dei servizi segreti sudafricani, aveva accusato formalmente Ramaphosa di aver insabbiato il furto, risalente al 9 febbraio di due anni fa nella fattoria Phala Phala Wildlife, a nord di Johannesburg, dove il presidente alleva vari animali, tra cui impala, antilopi e gnu.
Re Carlo riceve prima visita di stato: chi è il presidente Cyril Ramaphosa
Cyril Ramaphosa è il quinto presidente del Sudafrica post-apartheid, Nato nel 1952 a Soweto, da una famiglia di etnia venda, come già accennato è da sempre in prima linea nella lotta alla corruzione. Discepolo di Mandela, di orientamento liberale in politica e liberista in economia.
Nell’esperienza politica del nuovo presidente sudafricano, vi si ritrova anche la carica che rivestì tre decenni fa, quella di segretario del più grande sindacato del paese, il National Union of Mineworkers(Num), rappresentante dei minatori.
Durante l’epoca dell’apartheid, fu uno dei più accaniti negoziatori nelle trattative con il National party, che portarono alle prime elezioni libere del 1994. Fu in quel periodo che divenne uno dei più stretti collaboratori di Madiba, che secondo voci dell’epoca lo avrebbe preferito come suo successore alla guida del paese nel 1999.
Dopo un po’ però, Ramaphosa decise di lasciare la politica per diventare un uomo d’affari di successo alla guida del gruppo Shanduka, grazie alle iniziative di promozione dell’imprenditoria nera. Si è poi riavvicinato alla politica nel 2012, quando venne scelto da Zuma come suo vice all’interno dell’Anc.
Questa vasta esperienza imprenditoriale gli ha consentito di esaminare due questioni primarie:
- L’istruzione universitaria gratuita, per la quale ha proposto un approccio graduale;
- La riforma agraria: in merito a questa materia, ha sostenuto da sempre l’ esproprio delle terre senza indennizzo solo se sarà necessario, iniziando con quelle inutilizzate di proprietà dello stato, evitando in questo modo di danneggiare l’economia o spaventare gli investitori.
Più volte, ha mostrato di essere incline alla riduzione della spesa pubblica e all’adozione di misure di stimolo per la crescita economica, pertanto si è adoperato per rilanciare le numerose imprese di proprietà statale che hanno rischiato il fallimento negli ultimi anni, a causa di corruzione e gestione incompetente.
Ha fatto per il suo paese, e anche bene, ma considerato le vicissitudini, che attualmente lo coinvolgono, sta a Ramaphosa restituire nuovamente ai sudafricani la possibilità di ricominciare a credere in lui perché possa offrire loro nuovamente un futuro migliore. Impresa ardua già compiuta quattro anni fa quando vinse le elezioni e spodestò il rivale per corruzione. Da accusato di riciclaggio e corruzione, questa volta ci riuscirà?