La Nato teme sempre di più l’utilizzo da parte di Mosca di armi nucleari ed oggi ha lanciato l’ennesima “contro” intimidazione a Putin. Per farlo, sono servite le parole del segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, che in una recente intervista si è così espresso contro Mosca:

Qualsiasi uso di armi nucleari comporterà conseguenze serie per la Russia e qualsiasi attacco deliberato contro infrastrutture critiche della Nato riceverà una risposta ferma e compatta. L’uso di armi nucleari è pericoloso e la conquista della città di Lyman da parte delle forze di Kiev dimostra che gli ucraini stanno facendo progressi e che sono in grado di respingere le forze russe. Il miglior modo per contrastare le annessioni proclamate di parti dell’Ucraina alla Russia è continuare a sostenere il governo di Kiev. Qualsiasi decisione riguardante l’adesione dell’Ucraina alla Nato deve essere presa da tutti i membri dell’Alleanza.

La risposta dei Paesi membri della Nato alle armi nucleari

A far gruppo intorno a Jens Stoltenberg ci hanno poi pensato in giornata tanti esponenti dei Paesi membri della Nato. In primis, è stata proprio l’Ucraina tramite le parole del Consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, a far sapere di sentire fortemente l’appoggio altrui dichiarando che ben dieci paesi dell’Alleanza Atlantica sarebbero pronti ad accettare l’annessione di Kiev alla Nato. In giornata è difatti arrivata la comunicazione congiunta di nove Paesi dei dieci indicati, nello specifico Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Romania e Slovacchia.

Intanto, in giornata Macron ha sentito telefonicamente Zelensky per rassicurarlo sulle posizioni della Francia; in particolare, dall’Eliseo è tornato vivo anche il tema dei referendum:

Macron ha reiterato la sua ferma condanna per l’annessione illegale da parte della Russia e ha ribadito la determinazione della Francia ad aiutare l’Ucraina a ritrovare la sua piena sovranità e integrità territoriale e a lavorare con i suoi partner europei in vista di nuove sanzioni.