Letizia Moratti, età, chi è e cosa fa.
Letizia Brichetto Arnaboldi, meglio nota come Letizia Moratti, è un personaggio politico di rilievo nel contesto italiano.
Letizia Moratti, età, figli, patrimonio e impegno politico
Classe 1949, Letizia Moratti ha un’età di 72 anni e nel corso della sua lunga carriera ha ricoperto diversi ruoli di spicco nel panorama politico italiano.
Prima che il suo nome fosse associato a quello dei candidati in corsa per il Quirinale, la Moratti è stata Ministro dell’Istruzione, è stata la prima donna ad essere nominata Presidente della Rai e ad essere eletta come Sindaca di Milano.
Ad oggi, Letizia Moratti, ricopre l’incarico di assessore al Welfare della Regione Lombardia e di vicepresidente della giunta guidata dal Presidente della Lega Attilio Fontana, succedendo rispettivamente a Giulio Gallera e a Fabrizio Sala.
La sua passione per la politica nasce da molto lontano. Una volta finite le scuole superiori, infatti, la Moratti conseguì la laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano nel 1972.
In quegli anni, Letizia, univa all’attività di studio anche quella di lavoratrice in diversi settori.
Come assistente per il corso di diritto comunitario, Letizia Moratti, mostrò fin da subito la sua preparazione e la sua bravura.
La sua ascesa professionale subisce una rapida accelerazione, quando, qualche anno dopo, viene eletta come Presidente dell’Associazione Italiana Brokers.
Dal 1994 al 1996, Letizia Moratti è stata nominata presidente della RAI.
Il suo nome diventò ancora più noto quando entrò a far parte del consiglio di amministrazione della Banca Commerciale, su richiesta del futuro Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi e qualche anno dopo entrò a far parte anche del suo partito.
Una volta eletto Silvio Berlusconi come Presidente del Consiglio dei Ministri, nel 2001, Letizia Moratti fu nominata Ministro dell’istruzione, dell’Università e della ricerca e ricoprì questa carica per 5 anni.
Durante questi anni alla guida del dicastero, la Moratti, presentò diverse riforme legislative che modificarono l’ordinamento scolastico e universitario italiano.
Grazie al suo lavoro le venne attribuita una Laurea ad honorem in scienze della formazione dalla John Cabot University e, qualche anno dopo ottiene un nuovo riconoscimento internazionale, questa volta dal Giappone, ovvero, la croce dell’Ordine del Sol Levante.
Dal 2006 al 2011, ricoprì l’incarico di Sindaco di Milano.
Nel 2011 si ricandida nuovamente, ma, a vincere è Giuliano Pisapia, candidato avversario sostenuto dal centro-sinistra.
Dopo essersi allontanata per qualche anno dalla scena politica, vi torna all’inizio del 2021, quando viene chiamata a sostituire Giulio Gallera alla Regione Lombardia come assessore alla sanità.
Contestualmente assume anche il ruolo di vicepresidente della Regione.
Letizia Moratti, vita privata, marito e figli
Letizia Moratti proviene da una famiglia benestante di origini genovesi.
Il padre, Paolo Brichetto Arnaboldi, era un eroe partigiano chiamato “il partigiano bianco”, in quanto aristocratico, mentre, la madre Paola, è nata a Rivarolo e la sorella Beatrice è moglie di Obizzo Malaspina.
Da ragazza, la sua più grande passione era la danza e nel tempo libero frequentava i corsi di ballo presso la scuola Carla Strauss di Milano, gestiti da Liliana Renzi.
È durante gli anni universitari che conosce Gian Marco Moratti, morto nel 2018, con il quale poi si è sposata e ha avuto due figli, Gilda e Gabriele.
Da generazioni, la famiglia Moratti era molto conosciuta nell’ambito del petrolio e il marito di Letizia Moratti possedeva il 25% del gruppo petrolifero fondato dal padre Angelo.
Oltre alle quote di quest’azienda, Gian Marco Moratti possedeva anche la società Agricola Castello con un patrimonio netto stimato di circa 12,7 milioni.
È noto, inoltre, che l’ex Sindaca di Milano sia stata condannata, nel dicembre del 2016, dalla Corte dei conti a versare al Comune lombardo circa 600.000 euro per due voci di spesa.
La prima voce era quella riguardo a 11 incarichi dirigenziali esterni a non laureati per quasi 1,9 milioni, mentre la seconda riguardava le retribuzioni di oltre 1 milione di euro di alcuni addetti stampa.