In una scioccante intervista per i suoi 25 anni di carriera, Robbie Williams parla dei disturbi mentali con i quali deve convivere: una vita piena di eccessi quella del cantante britannico che ha dichiarato di sentirsi spesso sovrastato da ansia e pressione dovuta alla notorietà.

Robbie Williams, ex front-man dei Take That, ha rilasciato alcune dichiarazioni a proposito dei disturbi mentali causati dalla fama e dal successo, con i quali convive ormai da anni.

Il cantante britannico ha infatti commentato i suoi venticinque anni di attività da solista e, sebbene ora si possa sentire soddisfatto della sua carriera artistica, ha affermato:

“Almeno per 20 di questi 25 anni mi sono sentito perso per la maggior parte del tempo e i miei pensieri sono stati perlopiù ‘tutto questo è troppo opprimente. Perché mi sento così? Come faccio a smettere? Dove mi trovo? Madre aiutami'”.

L’intervista è stata rilasciata al quotidiano “Corriere della Sera” in occasione della presentazione del suo nuovo spettacolo e del suo prossimo ritorno in Italia per l’unica data in programma a Bologna il 20 Gennaio 2023, prima tappa del suo tour europeo.

La carriera di Robbie Williams infatti è stata costellata da un saliscendi di emozioni, successi e cadute, picchi di fama e debolezze come l’uso di sostante stupefacenti. Non da meno è stato il passaggio dai Take That al percorso da solista.

L’artista britannico in più di un’occasione si è dichiarato sopraffatto dall’ansia, dalla difficoltà di gestire la notorietà acquisita fino all’ossessione dovuta alle dipendenze. Tutto ciò ha fatto nascere disturbi mentali e malessere psico-emotivo.

Il singolo “Lost“, lanciato lo scorso Agosto ed inserito poi nel suo ultimo album, racconta proprio i momenti bui vissuti dall’ex Take That e dei momenti della sua vita in cui si è abbandonato a comportamenti sconsiderati: il testo, dai connotati fortemente autobiografici, ripercorre il periodo negativo per fortuna superato.

Robbie Williams disturbi mentali: la convivenza con il malessere

Robbie Williams ha aggiunto di aver imparato a convivere con il disturbo, ma che ciò non è facile da sostenere in un ambiente, come quello dell’industria musicale, che con la pressione a sua volta provoca pesanti problemi mentali. Al già precario equilibrio piscologico, inoltre, non aiuta nemmeno passare la vita costantemente sotto i riflettori.

Già nel 2018 in un’intervista rilasciata al quotidiano inglese “The Sun” aveva parlato in termini molto forti del problema psicologico serio contro il quale combatte da anni. L’artista aveva affermato:

“Ho una malattia nella mia testa che tenta di uccidermi. A volte mi travolge, mentre altre è uno strumento che mi aiuta a salire sul palco”. 

In quell’occasione, il cantante aveva anche dichiarato che, in passato, a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti e della pressione seguente alla grande notorietà ha tentato addirittura il suicidio.

L’appoggio dei fan

Oggi Robbie Williams si dice soddisfatto della sua carriera artistica e della sua venticinquennale produzione da solista:

“È bello essere in un momento della mia vita in cui posso prendermi del tempo per respirare e dirmi ‘beh, che cavolo: ben fatto'”. 

L’appoggio dei fan non è mai mancato, sin da quanto il cantante britannico ha palesato le difficoltà psico-emotive.

Il cantante ha però evidenziato che, come per ogni personaggio pubblico, sia difficile sopportare le critiche da parte dei detrattori e che questo aspetto spesso lo ha messo in difficoltà.

In un passaggio dell’intervista, Robbie Williams ha ringraziato per l’affetto tutti i suoi fans e ha sottolineato che è proprio il loro amore e sostegno a dargli la carica per le esibizioni sul palco.

“Molte persone hanno scelto di dirmi che ho fatto un buon lavoro e ancora scelgono di dirmelo, amandomi quando sono sul palco, e ciò fa sentire molto potenti, è bellissimo. Molte altre invece hanno scelto di dirmi che mi odiano e disprezzano tutto ciò che rappresento, il che non fa sentire particolarmente bene”.