Tra i protagonisti della terza serata di Arena Suzuki, popolare show condotto da Amadeus, c’era un vero mito della dance degli anni Ottanta: il grande P. Lion di Happy Children. Ve lo ricordate? Rinfreschiamoci un po’ la memoria.
Con Happy Children P. Lion diventa un mito della dance
P. Lion di Happy Children all’anagrafe fa Pietro Paolo Pelandi, nato nel 1959 ad Alzano Lombardo. Il nome d’arte “P. Lion” deriva da “P”, la sua iniziale, e da “Lion”, il nome della casa nobiliare del padre. La sua carriera nella musica dance inizia nel 1983, quando conosce il produttore Davide Zambelli titolare dell etichetta American Disco, con il quale realizza il suo brano più famoso: Happy Children. Il testo, redatto in una sola notte, parla “di bimbi, di soldi, di quel mondo che vogliamo vedere un po’ più pulito” e divenne una delle pietre miliari dell’Italo disco di quel decennio. Nel 1984 esce il secondo singolo, Dreams, apripista del primo album, Springtime, uscito nello stesso anno. L’album contiene, oltre ai due singoli precedenti, anche un terzo singolo inedito, Reggae Radio. Con l’etichetta Durium nel 1985 escono i singoli Believe, Under the moon e You’ll never break my heart. Non solo Happy Children: P. Lion nel 1988 P. Lion realizza De nuevo tu, un remix in chiave italo disco del famoso brano di Mogol e Battisti Ancora tu.
Nel 2005 fonda, insieme a Davide Sapienza e Tullio Lanfranchi, l’etichetta discografica Faier Entertainment, mentre nel 2007 crea a Bergamo i P. Lion Studios, smantellati però nel 2012. Dal 2012 collabora con il Maestro Valerio Baggio ed ultimamente con il 1901Studio di Alzano Lombardo, occupandosi di editing, missaggio, Dolby ATMOS e mastering, continuando al contempo l’attività compositiva.
Il successo
Con Happy Children P. Lion diventa un mito della Italo dance: entra nella top 20 delle classifiche musicali in diversi paesi europei. In Svizzera , la canzone entra alla posizione numero 24 il 1 aprile 1984, salendo al numero 11 per tre settimane. In Germania e nei Paesi Bassi raggiunge il quindicesimo posto e in Belgio il successo del brano è ancora maggiore, raggiungendo il quinto posto per undici settimane. Il lato B di questa traccia è la sua versione strumentale, che è stata abbreviata per la versione da sette pollici.
P. Lion ricorda gli anni del successo con molta gioia e in alcune interviste dichiara: “Erano anni particolari, l’italo dance ha dato la possibilità all’Italia in quel periodo di essere rappresentata da una musica diversa. Sono stati anni spettacolari, ci si trovava in tutta Europa in classifica con Michael Jackson e i Queen, peccato che quel periodo sia durato forse troppo poco”. Secondo P. Lion la musica bella c’è stata, c’è e ci sarà sempre, basta solo cercare bene. “Quando ho creato Happy Children – P. Lion continua – ero ancora molto ingenuo ma spontaneo, erano progetti pensati ma non mirati a scalare qualche classifica, erano veri”.