Le truppe russe si sono ritirate questo dalla roccaforte filo-russa di Lyman, nella regione orientale ucraina di Donetsk, “verso posizioni più vantaggiose”, per evitare di essere completamente circondate dall’esercito di Kiev.
Lo ha ammesso il ministero della Difesa russo, aggiungendo che il nemico continua la sua offensiva nonostante abbia subito pesanti perdite nel tentativo di riconquistare nuovi territori nel Donbass.
Ucraina. Il leader ceceno mette paura
Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha esortato la Russia a prendere in considerazione l’utilizzo di un’arma nucleare a bassa intensità in Ucraina, dopo la notizia del ritiro delle truppe russe da Lyman. In un messaggio su Telegram in cui criticava i comandanti russi per aver abbandonato la citta’ strategica nell’Est dell’Ucraina, Kadyrov, citato dalla Reuters, ha scritto: “Secondo me, dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nel zone di confine e l’uso di armi nucleari a basso rendimento”.
Nello stesso messaggio su Telegram con cui ha invitato il Cremlino a utilizzare armi nucleari tattiche in Ucraina, il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, si è scagliato contro il comandante del Distretto Militare Occidentale, Alexander Lapin, per il ritiro delle forze russe dalla cruciale citta’ di Lyman e ha poi espresso una critica più’ generale ai vertici dell’esercito di Mosca, scelti, secondo Kadyrov, in base a logiche “nepotiste“.
“Il nepotismo nell’esercito non porterà bene”, ha scritto Kadyrov su Telegram, “nell’esercito e’ necessario nominare persone di carattere forte, coraggiose, dotate di principi, che si preoccupano dei loro combattenti, che si strappano i denti per un loro soldato, che sanno che un subordinato non puo’ essere lasciato senza aiuto e sostegno“. “Non c’è posto per il nepotismo nell’esercito, soprattutto in tempi difficili“, aggiunge il leader ceceno, le cui forze sono state spesso schierate in prima linea nel Donbass.
Russia-Ucraina. La rassegnazione
“L’annessione da parte di Mosca di quattro nuovi territori ucraini occupati rende “quasi” impossibile porre fine alla guerra in Ucraina“. Lo ha affermato l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell.
L’annessione delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhya e Kherson rende “molto più difficile, quasi impossibile, la fine della guerra“, ha dichiarato Borrell al canale televisivo spagnolo RTVE. “La Russia sta perdendo” la guerra, “l’ha persa in termini morali e politici“, ma “l’Ucraina non ha ancora vinto“.