Federica Pellegrini laureata: la campionessa di nuoto ha ricevuto una Laurea Honoris Causa in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate presso l’Università San Raffaele di Roma.
La sua tesi è intitolata “La Donna e la Performance: come il ciclo mestruale può influenzare la prestazione”.
Federica Pellegrini laureata con tesi su “La Donna e la Performance: come il ciclo mestruale può influenzare la prestazione”
“Un tema a me veramente caro. È una giornata incredibile, sono veramente felice. È il coronamento di una parte della mia vita. Portare una tesi sul ciclo mestruale nelle atlete mi ha dato tanta soddisfazione”.
Anche Federica Pellegrini è stata additata dagli allenatori di voler saltare gli allenamenti usando il ciclo come pretesto:
“Spesso il ciclo è stato ritenuto un alibi per prestazioni scadenti. Solo pochi decenni fa lo sport femminile era attivamente rifiutato, poi semplicemente ignorato, quindi visto con qualche riserva e limitato alle discipline che collimavano con l’ideale estetico ed espressivo femminile. Solo di recente e solo in alcune culture lo sport tra le donne è stato accettato ed attivamente sostenuto”.
Federica Pellegrini laureata: l’atleta racconta il suo primo ciclo ed il suo rapporto con le mestruazioni
Federica Pellegrini racconta la sua prima esperienza con le mestruazioni:
“Ho avuto il ciclo per la prima volta a 12 anni. Il mio allenatore era un uomo, mi vergognavo e fu mia madre a venirmi in soccorso per dirgli che avevo il ciclo mestruale”.
Per ritornare ad allenarsi è stato indispensabile “l’utilizzo di un assorbente interno”, che però, come dice la Pellegrini stessa “è stato inizialmente complicato vista la mia età e vista la scarsissima conoscenza della mia anatomia interna e ancora una volta mia madre è venuta in mio soccorso.
Ho avuto fin dall’inizio un ciclo particolarmente regolare, la prima giornata è stata però sempre accompagnata da dolori piuttosto intensi per i quali ho assunto molto spesso degli antinfiammatori.
Subito prima delle mestruazioni sentivo un malessere diffuso, sono sempre stata chiaramente irritabile e questo Matteo (Giunta, suo allenatore e marito ndr) sicuramente lo sa bene, ho lamentato per anni una netta quanto improvvisa perdita di forze in allenamento e mi sono sentita spesso triste, insicura e particolarmente ansiosa”.
Federica Pellegrini racconta che da nuotatrice ha fatto uso di contraccettivi orali per spostare il ciclo di qualche giorno:
“Nell’arco della mia lunghissima carriera agonistica ho assunto contraccettivi orali solo tre volte: la prima nel 2005, la seconda nel 2007, quando avevo 19 anni e un doppio ciclo ogni 30 giorni, la terza nel 2020, per soli due mesi, col fine preciso di spostare il ciclo di qualche giorno, in quanto la mia gara ai giochi olimpici cadeva proprio nel momento ormonale per me meno opportuno. Poi non è servito perché le olimpiadi sono state spostate di un altro anno”.
Poi però l’atleta ha capito che l’unico modo per stare bene e anche per rendere meglio era quello di sentirsi libera di essere donna:
“Per sentirmi veramente bene nell’acqua ed essere più serena è stato essenziale per me capire che il mio corpo doveva seguire il suo ritmo spontaneo“.
La soddisfazione di Fabio Vaccarono, Presidente e CEO di Multiversity
Federica Pellegrini si è laureata in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate con una tesi sull’influenza del ciclo mestruale nelle prestazioni sportive.
Oltre che dell’atleta la soddisfazione c’è anche da parte del Presidente e CEO di Multiversity, Fabio Vaccarono:
“Il conferimento della laurea honoris causa a Federica Pellegrini è un importante riconoscimento all’atleta e, soprattutto, alla donna che ha cambiato il nuoto italiano e mondiale.
La nuotatrice si è distinta sia per il suo impegno atletico sia per quello nel superamento dei tabù legati allo sport femminile, mettendo al centro del dibattito argomenti nuovi e fondamentali per superare il divario di genere.
Questo riconoscimento mi rende orgoglioso della assoluta leadership di Multiversity che permette agli atleti, che spesso abbandonano i loro studi, così come a chiunque altro, di coniugare la propria carriera con il raggiungimento di importanti traguardi attraverso la flessibilità e l’accessibilità della formazione digitale”.