Difesa degli interessi nazionali, libertà alle imprese, soluzioni per la crisi energetica. Per la sua prima uscita pubblica – tra la vittoria e il quasi certo incarico alla guida del governo – Giorgia Meloni sceglie Milano, dove il Pd in controtendenza nazionale ha raccolto più voti di FdI, per mettere sul tavolo temi e proposte dell’esecutivo che verrà.

Tra sapori e profumi del made in Italy, Coldiretti le riserva un’accoglienza molto calorosa con applausi e cori da stadio che si levano dalla platea del Villaggio allestito al Castello Sforzesco. Al suo ingresso parte la canzone di Rino Gaetano diventata ‘inno della sua campagna elettorale, ‘A mano a mano.

a mano a mano Meloni abbandona un pò della ritrosia verbale degli ultimi giorni (“Ho scelto di limitare le uscite pubbliche per dedicarmi anima e corpo ai dossier che sono più urgenti”) per assicurare che, “se saremo chiamati a governare, abbiamo in mente di dare risposte immediate ed efficaci alla nostra nazione” ed entrare nel nocciolo delle questioni.

Meloni. Il rilancio

Individua la stella polare: “La cultura dell’Italia deve tornare a partire dalla difesa del suo interesse nazionale per trovare soluzioni comuni. è qualcosa che cambierà nei prossimi mesi. Non vuol dire avere un approccio negativo verso gli altri, ma positivo verso se stessi”.

E rivendica di avere avvertito per tempo che si sarebbe dovuto guardare da prima in casa propria: “Quelli che oggi hanno letto i giornali avranno dovuto fare i conti con il fatto che quando qualcuno in questa nazione segnalava che ‘in Europa si parte dalla difesa degli interessi nazionali per arrivare a soluzioni comuni’ non lo facevamo perché eravamo populisti, ma lucidi”.