Non si placano le manifestazioni e gli scontri in Iran per la morte di Masha Amini: migliaia gli arresti e si contano circa un centinaio di vittime, tra cui la 17enne Nika Shakarami. Il presidente iraniano Raisi ha scritto alla Cina per chiedere sostegno: sono previste mobilitazioni in 150 città del mondo, tra cui Roma e Venezia.
Scontri in Iran, mille arresti e un centinaio di vittime
Sono 13 giorni che vanno avanti le proteste in Iran: gli scontri si concentrano per lo più a Teheran in altre decine di città, mentre si alza l’asticella della violenza nel sud est del paese al confine col Pakistan e in Kurdistan, area di origine di Masha Amini la ragazza morta dopo essere stata fermata dalla polizia perché indossava male il veto. Le forze dell’ordine hanno usato il pugno di ferro contro i manifestanti, bombardando il territorio ma subiscono anche diverse perdite: 20 gli uomini che hanno perso la vita, tra cui due colonnelli della Guardie della Rivoluzione iraniana.
Diverse vittime anche tra i manifestanti: sono circa un centinaio le persone che hanno perso la vittima e, secondo le fonti locali, ci sarebbe anche la diciassettenne Nika Shakarami, scomparsa qualche giorno che poi è stata ritrovata morta all’obitorio dalla sua famiglia. Sul suo volto diversi segni di percosse. Si registrano anche diversi arresti, tra cui quello di Donya Rad, la ragazza arrestata perché stava facendo colazione in un locale a Teheran, senza indossare il velo. Ora è detenuta in prigione di Evin, considerata tra le più temute del paese.
Mobilitazioni in tutto il mondo, Raisi scrive alla Cina
Gli scontri e le proteste che si stanno abbattendo sull’Iran impensieriscono sempre di più il presidente iraniano Raisi: nel giorno delle celebrazioni per la Giornata nazionale della Repubblica popolare cinese, Raisi ha scritto al suo omologo Xi Jinping chiedendogli di sviluppare una cooperazione strategica a tutti i livelli, ribadendo che entrambi i Paesi si oppongono all’unilateralismo, con il presidente iraniano che spera di superare insieme le sfide attuali ma, per farlo, è necessario aumentare la cooperazione tra di loro per trovare anche soluzioni a livello globale.
Le manifestazioni di protesta, intanto, si spostano anche al di fuori dei confini iraniani: nelle prossime settimane sono previste diverse mobilitazioni in città di 150 paesi, tra cui le città italiane di 150 città, tra cui Roma, Milano, Venezia, Bologna. Nel capoluogo emiliano centinaia di persone hanno sfilato urlando gli slogan The time has come (è arrivato il momento) e Donna, vita, libertà, scanditi anche in iraniano Zan zendegi azad e in curdo Jin jyian azad.
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