I nonni sono molto importanti nello sviluppo di un bambino. Rappresentano molte cose, sono fonte inesauribile di saggezza e donano nei primi anni dei più piccoli racconti che conserveranno nella loro memoria per tutta la vita.
Figure importanti in una famiglia e legame indissolubile con la storia di una famiglia, con il loro affetto, cure, consigli ed esperienze sono importanti per i nipoti e i figli. Sempre disponibili, non si tirano mai indietro, pronti a correre in aiuto o a dispensare consigli dall’alto della loro saggezza.
Hanno un ruolo centrale nella vita della famiglia pertanto si devono ricambiare con tanto amore, sempre. Perché l’amore è gratis e non costa nulla. Niente è paragonabile a quello che donano loro quotidianamente. La loro importanza nella vita di ciascuna famiglia è celebrata attraverso una giornata nazionale dedicata interamente alla figura dei nonni. Si festeggia il 2 ottobre, una data simbolica, scopriamo il perché.
Perché la festa dei nonni è il 2 ottobre
I nonni meriterebbero di essere festeggiati 365 giorni l’anno, ma per convenzione c’è un giorno in particolare dedicato specialmente a loro: è il 2 ottobre. Dal 2005 è diventata una ricorrenza civile nazionale approvata dal Parlamento con Legge 31 luglio 2005, n.159 proprio per sottolineare la centralità del loro ruolo.
È stata scelta proprio questa giornata perché nella tradizione cristiana cattolica si celebrano gli angeli custodi. E chi meglio dei nonni rappresentano veri e propri angeli custodi non solo per i nipoti, ma anche per i genitori che spesso si trovano in condizioni di difficoltà per il mantenimento dei figli e arrivano proprio i nonni in loro aiuto.
Le Regioni, le Province e i Comuni si impegnano a promuovere iniziative per valorizzare i nonni e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ogni anno consegna un premio speciale al miglior nonno e alla migliore nonna d’Italia.
I nonni sono festeggiati in tutto il mondo, ecco le date
Se in Italia questa ricorrenza decade il 2 Ottobre di ogni anno, non è così per altri Paesi che certamente hanno tradizioni diverse. Il primo Paese ad aver introdotto questa giornata sono stati gli Stati Uniti durante la presidenza di John Carter. La proposta arrivò da Marian McQuade, una signora anziana, madre di 15 figli e nonna di 40 nipoti, originaria del West Virginia. Negli Stati Uniti è celebrata la prima domenica del mese di settembre, subito dopo il Labor Day.
Nel vicino Canada, invece, la Festa dei nonni ricorre il 25 Ottobre, mentre in Francia hanno due feste, un aper lanonna e l’altra oer il nonno: la prima domenica di marzo si festeggia la festa della nonna, mentre la prima domenica di ottobre la festa del nonno. Nel Regno Unito la ricorrenza della festa dei nonni cade la prima domenica di ottobre.
Quest’anno hanno ben poco da festeggiare
Quest’anno ha un sapore del tutto diverso la festività dei nonni. Dunque una festa tutt’altro che spensierata, un festa più amara rispetto ai bei tempi per i nostri nonni che in un contesto di vera e propria emergenza li vede stritolati su più fronti: dal caro bollette, dalle conseguenze della guerra in Ucraina, dal Covid-19 e dal suo impatto sul sistema sanitario. Questi ” deliziosi anziani” che portano avanti intere famiglie con i propri risparmi e con le proprie pensioni ne hanno viste di tutti i colori.
L’ associazione senza fini di lucro, che ha lo scopo di tutelare i diritti e di migliorare la qualità della vita degli anziani Senior Italia FederAnziani, fa il punto della situazione sull’attuale momento critico per la categoria da sempre bersagliata:
“Il contributo dei nonni – ricorda – alla vita delle famiglie e della società è da sempre al centro della ricorrenza della Festa dei nonni istituita con Legge 31 luglio 2005, n.159 proprio per sottolineare la centralità del loro ruolo. I nonni in Italia contribuiscono con oltre 38,2 miliardi ai bilanci delle famiglie. Sono infatti 12 milioni i nonni italiani e, oltre a fare da baby-sitter ai loro nipoti, sostengono economicamente le famiglie dei propri figli, soprattutto per comprare vestiti, giochi, libri, per pagare la scuola o le varie attività dei nipoti, ma anche per pagare il mutuo o l’affitto di casa o semplicemente per fare la spesa. Senza calcolare il valore economico dell’attività di accudimento dei nipoti. Anche per continuare a svolgere questo lavoro, dall’inizio della pandemia i nonni hanno deciso di proteggere la propria salute e quella di chi li circonda vaccinandosi per primi (lo ha fatto oltre il 98% del campione secondo i dati del Centro Studi Senior Italia FederAnziani). A spingerli a vaccinarsi contro il Covid è stato infatti l’amore per i figli e i nipoti e il desiderio di riabbracciarli e tornare alla normalità piuttosto che la paura“.
Le parole di chi rappresenta l’associazione trovano riscontro oltre che nei numeri anche nel quotidiano. La vera ricchezza dei nonni è la loro presenza, il loro esserci nel momento del bisogno senza mai tirarsi indietro. di fronte a nulla. Un supporto ineguagliabile, spesso il complemento essenziale per l’economia della famiglia. Un punto fermo, ecco cosa rappresentano i nonni. I veri contribuenti dell’Italia:
In base ai dati del Centro Studi Senior Italia FederAnziani il 92,8% dei senior aiuta o ha aiutato economicamente figli e nipoti. facendolo spesso (48%), mentre solo il 7,2% non lo ha mai fatto.
Tra coloro che hanno aiutato la famiglia dei figli, il 41,8% ha trasferito mensilmente una cifra compresa tra i 100 e i 500 euro, l’8,2% una cifra compresa tra i 500 e i 1.000 euro, e il 7,3% ha persino contribuito mensilmente con oltre 1000 euro. Queste cifre, proiettate sulla popolazione degli anziani conducono a un totale di circa 38,2 miliardi.
Nell’ultimo anno e mezzo sono morti tanti anziani a causa del Covid, più di 46.000 in tutta Italia, un numero spaventoso che ci fa riflettere su quanto duramente questa pandemia stia ancora colpendo le fasce d’età over 60.
A questo si aggiunge il problema economico con l’energia, il gas, le bollette e la guerra che hanno azzerato di fatto due mensilità di pensione per far fronte a tutte queste incombenze. È infatti di 12.471 euro l’importo netto medio annuale delle pensioni in Italia in base all’elaborazione del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani sui dati Istat.
Cifra che comprende anche la tredicesima e che suddivisa per 12 mensilità corrisponde a 1.039 euro. In base ai dati Arera (Autorità di regolazione per energia reti ambiente) per una famiglia media italiana (ovvero consumo annuale gas 1.400 m³, energia elettrica 2.700 kWh), si prevede per tutto il 2022 e anche per i primi del 2023 (sulla base dell’andamento attuale) un aumento della spesa annuale della bolletta per il gas di 888 euro e per l’energia elettrica di 672 euro, per un totale di 1.560 euro.
Se a questa cifra aggiungiamo il complessivo aumento dei prezzi di prodotti e servizi nel nostro Paese, ci rendiamo conto come di fatto vengano a “sparire” due mensilità di una pensione media.
La domanda che si pone Senior Italia FederAnziani è:
come faranno ad andare avanti i nostri nonni? … Se sono proprio loro, i nonni, da sempre colonne portanti delle famiglie italiane, ad essere colpiti così gravemente dalla crisi economica, come andranno avanti le famiglie? Come si potrà garantire quel trasferimento annuo di 38,2 miliardi dai nonni ai figli e nipoti, che di fatto ha permesso alle famiglie di andare avanti?