Il cantautore Ed Sheeran dovrà presentarsi in tribunale a Manhattan per rispondere dell’accusa di plagio della sua “Thinking out loud” ritenuta troppo simile a “Let’s get it on” di Marvin Gaye. La star era già stata accusata di plagio per il brano “Shape of you”.
Il cantautore inglese Ed Sheeran dovrà affrontare un processo in una delle tre cause legali in cui si sostiene che il suo grande successo del 2014 “Thinking out loud” sia un plagio del classico di Marvin Gaye del 1973 “Let’s get it on”. Lo ha stabilito il giudice statunitense di Manhattan, Louis Stanton.
Il giudice ha infatti, negato la richiesta di Sheeran di archiviare la causa per violazione del copyright, in corso dal 2018 intentata dalla Structured Asset Sales LLC (Sas), società che possiede una parte dei diritti del coautore di “Let’s get it on”, Ed Townsend.
E ora a Ed Sheeran vengono chiesti 100 milioni di dollari. I suoi avvocati però contestano le accuse, sostenendo che i frammenti ritenuti “rubati” non sono tali da garantire una richiesta di violazione del copyright.
Il giudice Stanton ha detto che deve essere una giuria a stabilire se le due canzoni sono sostanzialmente simili, visto che gli esperti musicali di entrambe le parti sono in disaccordo: “Sebbene le due composizioni musicali non siano identiche, una giuria potrebbe scoprire che la sovrapposizione tra la combinazione di progressione di accordi e ritmo armonico delle canzoni è molto stretta”, ha spiegato.
Ed Sheeran plagio: nel mirino anche i concerti del cantautore
Il giudice ha anche stabilito che la giuria dovrà decidere se la Sas può includere tra i danni anche gli incassi dei concerti di Sheeran (il cui tour 2014-2015 gli ha fruttato 150 milioni di dollari di entrate lorde), respingendo così le argomentazioni del cantautore secondo il quale la vendita dei biglietti non era legata al presunto plagio. “Thinking out loud” ha raggiunto il numero 2 della Billboard Hot 100 nel Febbraio 2015, mentre “Let’s get it on” nel settembre del 1973 era in prima posizione.
Come riferisce la Bbc, gli accusatori hanno affermato che Sheeran e la sua co-autrice Amy Wadge “hanno copiato e sfruttato, senza autorizzazione o credito” il brano del 1973 “nella melodia, nei ritmi, nelle armonie strumentali, nel coro di accompagnamento etc”.
Le precedenti accuse
Sheeran, nel corso degli anni è stato accusato di plagio diverse volte. L’ultimo caso ha riguardato la sua hit, “Shape of you” brano di successo, del 2017. Sami Shoukry e Ross O’Donoghue giurano infatti che abbia usato la loro canzone “Oh Why” del 2015 per il suo ritornello e lo hanno trascinato in una battaglia legale piuttosto dura. Iniziata a Maggio 2018, e arrivata in tribunale a Londra giorni fa.
Davanti all’alta corte inglese, la star ha negato tutte le accuse dicendo che spesso ha condiviso la genesi di alcuni versi con artisti anche poco noti, come nel caso di Shivers e Visiting Hours, per esempio. Con lui durante l’udienza anche i due colleghi con cui ha scritto “Shape of you”, ossia Steve Mac e Johnny McDaid dei Show Patrol. Così in quell’occasione le accuse sono poi state respinte da un giudice dell’Alta corte di Londra.
Il Daily Mail aveva riportato che Ed Sheeran aveva parlato di un processo creativo piuttosto istintivo per la realizzazione del brano, al punto da gettare nero su bianco le idee in un paio d’ore e a volte registrarle il giorno stesso. Niente da fare però, il cantante ha sempre risposto di non aver mai ascoltato la canzone “Oh Why” e ha negato fermamente tutte le accuse, anche quando in aula sono state riprodotte entrambe le canzoni.
“Shape of you” è stato il singolo più venduto del 2017 ed è il primo brano a raggiungere 3 miliardi di stream su Spotify. Il cantautore è anche il musicista più ascoltato al mondo sulla piattaforma.