Il 6 ottobre del 2017 sono cinque anni che è uscito il primo album del cantautore romano, Pianeti. Per l’occasione la casa discografica Honiro Records, lancia una versione ad edizione limitata in vinile del disco. Un modo per onorare

Oggi quel Pianeti, uscito senza conquistare certificazioni, conta tre dischi di platino per oltre oltre 150.000 copie vendute. Un disco che contiene la canzone più amata senza dubbio alcuno tra quelle scritte da Niccolò, l’omonima Pianeti

Questo è quello che diceva a suo tempo sull’album appena uscito:

Pianeti non è un disco, è un viaggio. All’interno dell’album ci sono sfoghi e sogni che iniziai a scrivere tempo fa. Si passa dalla realtà scomoda dello smog e della quotidianità all’evasione che necessito per scappare da quest’ultima. In questo disco ci sono più cose che avrei voluto vivere che cose che ho vissuto ed il bello è proprio qui: la musica è amica della fantasia, ed io le porto sempre in tasca con me. Non credere a niente che non sia fantasia. Il mondo è un posto misero se lo guardi con gli occhi di tutti. Distinguiti, vola alto. Ognuno di noi ha passato, passa e passerà momenti in cui guardandosi allo specchio non vedrà altro che una persona, ed è in quel momento che tu devi prendere in mano un sasso e trasformarlo con la fantasia in un pianeta”.

Ultimo Pianeti Testo: il testo della canzone più amata dai fans

Ultimo. Pianeti, Testo della canzona più amata e più cantata dai fans del cantautore romano.

Io ti aspetto dove il mare non si vede più
Dove il giorno non arriva se non ci sei tu
Dove anche i miei segreti poi si spogliano
Dove gli ultimi hanno forza e insieme cantano
Io ti aspetto giuro che lo faccio dentro un bar
Dove da dentro ti vedrò arrivare
In quel posto che alla luna ha appeso un aquilone
Dove si accettano le ansie e diventano cure
Io ti aspetto nel secondo che precede il tempo
Nelle bugie che non ti ho detto per sentirmi perso
Nei tuoi capelli che non riesco mai a dimenticare
Nelle bestemmie che ho sputato per farmi sentire
Ci sarà un posto vedrai per tutte le tue paure
Vedrai che è bello camminare senza mai sapere
Senza mai sapere dove ti portano i passi
È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi

E ho perso voli
E ho perso treni
Ma il mondo l’ho trovato sotto i piedi
E ho perso il tempo
Per le canzoni
Quando ti urlavo e tu non mi capivi

Io ti aspetto perché è nell’attesa che ci riesco
A ritrovarmi, a ritrovarti, a ritrovare un senso
Ho sempre scritto, forse per sentirmi meno solo
In quelle sere dove il cielo ti prende per mano
E tu aspettami lì in alto sulla grande ruota
Dove il mondo è solo un punto da lasciarsi dietro
Prendimi per mano e disegniamo mille passi
È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi

E ho perso voli
E ho perso treni
Ma il mondo l’ho trovato sotto ai piedi
E ho perso il tempo
Per le canzoni
Quando ti urlavo e tu non lo capivi

Che ero a un passo da perdere te
Ma tu eri a un passo da perdere che
Per tutte quelle sere in cui ti ho persa e neanche so il perché
Che ero a un passo da perdere te
E tu eri a un passo da perdere me
Io che non ho avuto mai niente di vero a parte te

Come la luce qui che filtra da questa finestra
Come la vita che cambia ma resta la stessa
Come un poeta che bacia il dolore
Come la notte che ruba silenzi e ti regala paure
Io ti aspetto in una stanza che è sospesa in alto
Tra la luce delle stelle ‘sto dannato inferno
E vivi tu per me la vita che io rifiuto
Ti aspetto dove ti parlo restando per sempre muto

Che ero a un passo da perdere te
Ma tu eri a un passo da perdere che
Per tutte quelle sere in cui ti ho persa e neanche so il perché
Che ero a un passo da perdere te
E tu eri a un passo da perdere me
Io che non ho avuto mai niente di vero a parte te

Ultimo Pianeti Testo: quando esce e dove comprare la edizione limitata in vinile

Pianeti – Vinile limited edition (Honiro Label) dunque, celebra i 5 anni dall’uscita dell’omonimo album di Ultimo. Per chi intendesse acquistarlo può farlo in due maniere: in pre-order su Honiro Store, o in tutti i negozi di dischi sarà disponibile dal 6 ottobre. Una versione limitata in vinile dell’album pluripremiato, che ha lanciato la carriera artistica di Ultimo prima della vittoria a Sanremo Giovani e del tour sold-out negli stadi italiani. Di seguito la track list di Pianeti

Tracklist Pianeti- Vinile Limited Edition

Lato A

01 – Chiave

02 – Il Capolavoro

03 – Pianeti

04 – Mille Universi

05 – Sabbia

06 – Racconterò di Te

07 – Giusy

Lato B

08 – Ovunque Tu Sia

09 – La Storia di Un Uomo

10 – Wendy

11 – L’Unica Forza Che Ho

12 – Sogni Appesi

13 – L’Eleganza delle Stelle

14 – Stasera

Ultimo un pò su di lui

Da quell’autunno Ultimo non si è fermato più: ha pubblicato altri tre dischi, collezionato 53 dischi di platino e 17 dischi d’oro, ha vinto Sanremo Giovani nel 2018 con il brano “Il Ballo delle incertezze” ed è salito sul podio occupando la seconda posizione del Festival di Sanremo con il brano “I tuoi particolari” da big.

Ma segno che lui sia il cantautore per antonomasia, il predestinato a raccogliere eredità pesanti del cantautorato italiano è il fatto che i suoi tour si svolgano negli stadi con oltre 600.000 biglietti venduti, ogni volta. Siamo di fronte al più giovane artista italiano a riempire gli stadi, e non è poco.

Il successo, però trova sempre radici profonde e Ultimo non a caso insiste sempre sul concetto che c’è sempre una gavetta e un percorso fatto di sacrifici e di tentativi vari, come nel suo caso: dai concorsi a Sanremo passando per i Talent show e infine ad oggi.

….Ho iniziato a studiare pianoforte a otto anni, ma già mi piaceva molto cantare. Mia mamma mi faceva ascoltare Renato Zero da piccolo, cantavo le sue canzoni. Con il pianoforte c’è un amore che non è passato mai. Ho studiato in conservatorio e nel frattempo scrivevo le canzoni. Ad esempio, ‘Pianeti‘ è una canzone che ho scritto a vent’anni...

…Si tende a pensare che un cantante inizi il suo percorso quando gli altri lo vedono per la prima volta. In realtà c’è tutto un percorso dietro. Nel 2013 andavo a suonare a San Lorenzo nei locali e facevo delle serate dove era difficile presentare i propri pezzi perché i locali tendono a farti suonare le cover perché vogliono che le persone riconoscano la canzone. Io ricordo che cantavo otto brani e alla fine chiedevo di poter fare la mia. Cantavo sempre musica italiana, da De Gregori e Venditti, Renato Zero a Cremonini. Tanti cantautori hanno iniziato a suonare nei locali...

Prima del successo, ci sono stati dei tentativi, tanti tentativi sia al Festival, sia ad Amici come ammesso più e più volte anche da Maria De Filippi che lo considera il suo più grande “rimpianto” legato al programma.

Io ho fatto qualsiasi cosa per provare a far conoscere la mia musica, per me la cosa importante è quella. Non solo nella musica, ma anche in qualsiasi settore uno voglia provare a farsi rispettare. La cosa importante è quanto sei ossessionato da quello che fai e quanto tu faccia per farti conoscere. Ogni anno provavo ad entrare ad Amici, X Factor e a Sanremo. Questo martellare ha fatto sì che qualcuno mi ascoltasse...

…Ogni no che prendevo faceva male. Ero e sono ossessionato dalle mie canzoni. Quando ti butti in un progetto come se fosse la cosa più importante della tua vita è sempre una batosta. Si cresce con i no. Mi sono sentito molto forte e stimolato ricevendo no. E poi è statistica: se insisti sempre a un certo punto se credi in quello che fai è matematico che tu riesca. I no che ho preso erano giustificati, la musica è soggettiva…