A partire dalla data odierna la lotta al covid-19 entra in una nuova fase di allentamento: decade infatti l’obbligo di indossare le mascherine sui principali mezzi di trasporto. Niente più dpi dunque su autobus, metropolitane, treni, traghetti, noleggio con conducente e mezzi di trasporto scolastico: in breve coinvolto sia il trasporto pubblico locale che interregionale (Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità).

Covid, dove rimangono obbligatorie le mascherine

Dove rimangono dunque obbligatorie le mascherine anti covid-19? In base a quanto previsto dall’ordinanza firmata nei giorni scorsi dall’Esecutivo uscente, sarà ancora necessario dotarsi di dispositivi di protezione nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, quelle riabilitative e quelle residenziali per anziani. L’obbligo viene esteso anche ai visitatori e non sono al personale medico-sanitario.

Capitolo lavoro: nel privato rimane in vigore il protocollo firmato dalle parti sociali diversi mesi fa: fino al 31 ottobre obbligo di mascherina per chi è occupato in ambienti dove non è possibile garantire la minima distanza di sicurezza interpersonale. In questo caso spetta al datore di lavoro l’onere di fornire i dipendenti della mascherina Ffp2 e di stabilire, previo consulto medico, a quali soggetti “imporre” l’obbligo.

Nel settore pubblico, invece, l’obbligo di mascherina Ffp2 è raccomandato per il personale a contatto con il pubblico, nel caso in cui siano assenti le barriere protettive, per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale “fragile”, negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti.

Discorso a parte per le università, che decidono in autonomia. Al momento sono tre gli atenei che hanno mantenuto l’obbligo: la Sapienza di Roma, Parma e Cosenza.

Contagi in aumento, si punta sulla vaccinazione

Testimone del covid-19 che passerà al nuovo governo una volta insediato. Intanto la curva della pandemia ha già fatto inversione con l’arrivo della stagione invernale. Gli esperti prevedono scenari molto simili a quelli riscontrati lo scorso inverno con Omicron, dunque un boom di casi ma con effetti più leggeri su ricoveri e decessi.

E’ assai probabile che si interverrà sulla campagna vaccinale per la quarta dose, fino a questo momento un mezzo flop.