Nube di metano sull’Italia, il rischio dell’arrivo sullo stivale è concreto. La nube di gas metano formatasi in Scandinavia dopo l’incidente al gasdotto Nord Stream è spinta dai forti venti verso la nostra penisola e secondo l’Unep, l’agenzia Onu per l’ambiente si tratta del rilascio più pericoloso mai registrato: circa 40 mila tonnellate di metano.
Nube di metano sull’Italia, zero rischi (per ora) per l’uomo
Secondo gli esperti la nube di metano che potrebbe arrivare sull’Italia non porterebbe a pericoli per la salute dell’uomo nell’immediato, ma è devastante per quanto riguarda l’impatto sul clima: le 40 mila tonnellate rilasciate incidono all’incirca 20 volte in più dell’anidride carbonica avendo lo stesso impatto di metropoli come Parigi o Roma di un anno intero.
La nube di metano sull’Italia, il gas è pericoloso al chiuso
Gli esperti del cnr sottolineano come per gli italiani il passaggio sarà quasi impercettibile, come già accaduto per quanto riguarda la Francia: “La nube di metano si è diluito molto ed è anche ad alta quota, è un gas inodore che arriverà in misura infinitesimale rispetto alla quantità dispersa dal 27 settembre: gli italiani non si accorgeranno nemmeno del passaggio della nube che ha già attraversato il Belgio, la Francia e la Bretagna e parte dell’Inghilterra, mentre un’altra parte si è diretta sulla Norvegia”, ha spiegato Bernardo Gozzini che sottolinea di non creare allarmismi “è vero che 80 mila tonnellate di metano disperse in così poco tempo sono molte. Ma in un unico episodio e in un unico punto dell’atmosfera non sono preoccupanti. Diversa sarebbe una perdita continua di gas ripetuta per molti giorni. È innocuo all’aperto, diventa pericoloso se rilasciato in ambiente chiuso”.
Nube di metano, il gas è climalterante
Valerio Paolini del Cnr si sofferma sulle alterazioni per il clima è l’ambiente che potrebbe provocare il passaggio della nube di metano sull’Italia: “Può essere climalterante, ovvero la sua molecola può contribuire al cambiamento climatico con una capacità impattante nello specifico di 25 volte quella della Co2 nell’arco di cento anni dal rilascio. Il metano è inodore, viene addizionato apposta nelle tubature del gas che usiamo nelle nostre case con un composto, il tetraidrotiofene, che lo fa odorare e permette di accorgersi se c’è una fuga di gas. Senza di quello, non la percepiremmo. Chi si trovasse nella nube del Nord Stream oggi sulla Scandinavia non si accorgerebbe di esserci e sarebbe molto pericoloso. La nube non può più prendere fuoco perché non è abbastanza concentrata”.
Gli esperti del cnr continueranno a monitorare la nube di metano per una guerra che rischia di diventare sempre più oltre che umana ambientale con rischi che andrebbero a compromettere i già delicati equilibri sul clima.