È in viaggio verso l’Italia la nube di metano formatasi dopo le perdite dei gasdotti del Nord Stream lo scorso 27 settembre e poi direttasi verso la Scandinavia, sul Baltico. Nessun rischio per la salute, dicono gli esperti, ma per il clima sì, visto che il metano è un gas climalterante, che indice sul riscaldamento globale.
Le perdite dai gasdotti del Nord Stream
Non è chiaro come si sia arrivati alle perdite registrate nei gasdotti del Nord Stream, né se si sia trattato di un incidente o di un sabotaggio. L’indiziato numero uno resta per ora, la Russia, che possiede parte dei condotti e potrebbe aver tentato in questo modo di inviare un messaggio alle infrastrutture energetiche europee. Secondo alcune fonti militari, gli attacchi, se intenzionali, come è ancora da dimostrare, potrebbero essere stati condotti con l’ausilio di droni subacquei, mine sganciate o piazzate da imbarcazioni, da sommozzatori o dall’interno delle condutture. Mentre si indaga sulla vicenda, le emissioni di gas metano si spostano nell’atmosfera.
Nube di metano nell’atmosfera: qualche dato
Secondo i calcoli di Stephen Matthew Platt, scienziato del clima presso l’Istituto norvegese di ricerca sull’aria (Nilu), si tratterebbe di circa 40 mila tonnellate di metano, cioè la quantità corrispondente alle emissioni di un intero anno in una metropoli come Parigi o in un’intera nazione come la Danimarca. Il gas, fuoriuscito dai gasdotti del Nord Stream – i quali, partendo dalla Russia, si estendono per oltre 1200 chilometri attraverso il Mar Baltico fino ad arrivare in Germania -, si sta muovendo ora nell’atmosfera verso nord e potrebbe arrivare sopra le isole Svalbard in un paio di giorni. L’Unep, agenzia Onu per l’ambiente, informa che si tratta del più pericoloso rilascio mai registrato. Basti pensare che un grammo di metano incide 30 volte di più della stessa quantità di anidride carbonica sul riscaldamento globale.
Secondo l’esperto del Cnr e amministratore del consorzio Lamma Bernardo Gozzini, contattato dall’agenzia di stampa Gea, “non è sicuro che la nube di metano arriverà da noi”. Visto che, secondo una ricostruzione fatta al computer, “avrebbe avuto una traiettoria divisa in due parti, una è andata verso le isole Svalbard, l’altra verso la Gran Bretagna e la Francia“. Mentre al Corriere della Sera spiega che “il metano si è diluito molto ed è anche ad alta quota, è un gas inodore che arriverà in misura infinitesimale rispetto alla quantità dispersa dal 27 settembre: gli italiani non si accorgeranno nemmeno del passaggio della nube che ha già attraversato il Belgio, la Francia e la Bretagna e parte dell’Inghilterra, mentre un’altra parte si è diretta sulla Norvegia”. E ha aggiunto che, trattandosi di un unico episodio e di un unico punto dell’atmosfera, anche le migliaia di tonnellate di cui si parla non sono preoccupanti; “diversa sarebbe una perdita continua di gas ripetuta per molti giorni”.
I danni per il clima e i pericoli per la salute dell’uomo
Come ha spiegato sempre Gozzini, il metano è pericoloso per l’uomo, ma solo in ambienti chiusi. Ciò significa che la nube di metano attualmente dispersa nell’atmosfera è essenzialmente innocua per la salute, visto che muovendosi tende a diluirsi, ma ha effetti meno positivi sull’ambiente. Valerio Paolini del Cnr ha spiegato al Resto del Carlino che “il metano è inodore, viene addizionato apposta nelle tubature del gas che usiamo nelle nostre case con un composto, il tetraidrotiofene, che lo fa odorare e permette di accorgersi se c’è una fuga di gas. Senza di quello, non la percepiremmo”, ma si tratta di un climalternante, che influisce cioè sul riscaldamento globale, andando quindi ad aumentare la frequenza degli eventi estremi come piogge e nubifragi.