Meta si prepara al primo taglio di personale della sua storia, mettendo fine di fatto a quasi un ventennio di crescita ininterrotta. Zuckerberg ha parlato del blocco delle assunzioni e anche della ristrutturazione di alcuni team, in un generale taglio delle spese per “riallineare le priorità”.

Crisi Meta, Zuckerberg congelerà le assunzioni

Dopo le recenti indiscrezioni, Mark Zuckerberg ha confermato ai propri dipendenti che la società congelerà le assunzioni e ridurrà i budget per molti team della società, mossa che porterà a licenziamenti nei settori più deboli. Lo riportano i media Usa, dopo che avevano preannunciato l’obiettivo di ridurre i costi di almeno il 10% nei prossimi mesi in risposta alla crescita stagnante e all’intensa concorrenza. Il fondatore di Facebook ha spiegato così la sua decisione: 

Il congelamento del personale oggi serve per esser certi di non avere persone in ruoli che si dimostreranno un domani inutili. 

Meta aveva oltre 83.500 dipendenti al 30 giugno, con l’aggiunta di 5.700 persone nel secondo trimestre. Il budget di 95 miliardi di spese dovrebbe dimagrire di almeno 3 miliardi. 

Crescita ricavi pubblicitari in rallentamento

Per gli osservatori questi tagli sono la dimostrazione che la crescita dei ricavi pubblicitari sta rallentando, pagando non solo la concorrenza di altre piattaforme ma anche i cambi nella privacy di Apple che rende più complicato targettizzare al meglio le inserzioni. Se da una parte TikTok è una realtà che sta già sottraendo utenti alla galassia di Facebook, i pesanti investimenti nel Metaverso sono destinati a restare improfittevoli ancora per anni.

Meta non è un caso isolato

Quello di Meta non è un caso isolato. Twitter da maggio ha messo un freno agli ingressi e predicato parsimonia su spese, viaggi e marketing. Alphabet (Google) ha parimenti detto che rallenterà le assunzioni nella seconda parte dell’anno, mentre Snapchat, ad agosto ha tagliato del 20% la forza lavoro.