In una lettera inviata agli iscritti del partito, Letta parla del Congresso Pd che si svolgerà in 4 fasi: “Sarà un congresso ‘costituente’ in cui tutto verrà messo in discussione – scrive – Nome del partito compreso”.

Congresso Pd, Letta: “La prima fase sarà quella della chiamata”

Nella lettera, il segretario dem invita tutti a partecipare:

Abbiamo bisogno di un vero Congresso Costituente. Per questo vi chiedo di partecipare con passione e impegno, accanto ad altri che spero vorranno raggiungerci per fare insieme un percorso che, come proporrò alla Direzione convocata per la prossima settimana, dovrebbe essere articolato in quattro fasi.

Poi passa a spiegare la prima fase del Congresso Pd:

La prima sarà quella della ‘chiamata’. Durerà alcune settimane perché chi vuole partecipare a questa missione costituente, che parte dall’esperienza della lista ‘Italia Democratica e Progressista’, possa iscriversi ed essere protagonista in tutto e per tutto.

“La seconda fase è quella dei nodi”

Letta prosegue con la seconda fase, la quale consentirà ai partecipanti di confrontarsi su tutte le principali questioni da risolvere. 

Quando dico tutte, intendo proprio tutte: l’identità, il profilo programmatico, il nome, il simbolo, le alleanze, l’organizzazione. E quando parlo di dibattito profondo e aperto, mi riferisco al lavoro nei circoli, ma anche a percorsi di partecipazione sperimentati con successo con le Agorà Democratiche.

Terza fase: il confronto 

La terza fase – recita la lettera – sarà quella del ‘confronto’ sulle candidature emerse tra i partecipanti al percorso costituente. Un confronto e una selezione per arrivare a due candidature tra tutte, da sottoporre poi al giudizio degli elettori. 

Ultima fase del Congresso Pd: il voto 

Infine, la quarta fase, quella delle ‘primarie’. Saranno i cittadini a indicare e legittimare la nuova leadership attraverso il voto”.

Secondo il segretario “tutto può svolgersi a regole vigenti. E quindi può iniziare rapidamente. E sottolinea:

È un percorso aperto che può e deve coinvolgere, oltreché i nostri mondi di riferimento, anche il paese intero, dimostrando a tutti la forza e l’utilità di un partito-comunità, contrapposto ai tanti partiti personali che abitano oggi la nostra scena politica.

No a un Congresso Casting 

Infine Letta si sofferma sulla necessità di “conciliare l’urgenza di affrontare i problemi con la indispensabile rigenerazione del gruppo dirigente”. E aggiunge:

Contenuti forti e volti nuovi sono entrambi necessari. Gli uni senza gli altri rischiano di trasformare il Congresso in un casting e in una messa in scena staccata dalla realtà e lontana dalle persone. Se non li bilanciamo con attenzione, ci trasformiamo definitivamente nelle maschere pirandelliane che evocai nel mio ormai lontano discorso del 14 marzo 2021. La destra pur con tutte le sue divisioni, si è coalizzata e ha prevalso nella stragrande maggioranza dei collegi uninominali, ottenendo così la maggioranza dei seggi in Parlamento. Ad essa non corrisponde una maggioranza nel Paese: ciò accresce il nostro dovere di organizzare una opposizione dura e intransigente sui valori e sulle politiche, sempre nell’interesse generale dell’Italia e delle istituzioni repubblicane.

Il rilancio da parte del PD passa chiaramente dal congresso: resta da capire chi si prenderà la leadership di un partito che è sempre stato storicamente sostenuto dal popolo.