Dislessia, come riconoscerla? Come possono essere certi i genitori che il loro bambino soffra di dislessia? E che cos’è questa patologia?Fare chiarezza è importante, soprattutto in questo periodo nel quale ricomincia la scuola e i ragazzi vivono un nuovo inizio, da vivere con spensieratezza e gioia. Ma per chi ha un Disturbo Specifico dell’Apprendimento cominciare la scuola può essere complicato, per via dell’inevitabile confronto con alcune problematiche legate alle difficoltà di leggere, scrivere o fare i calcoli.

Che cos’è la dislessia

La dislessia è uno dei disturbi del neurosviluppo conosciuti come DSA, ovvero Disturbi Specifici dell’Apprendimento: questi disturbi comportano una serie di difficoltà nella capacità di leggere, scrivere e fare i calcoli, che generalmente si manifestano nei primi anni di scuola. La dislessia interessa nello specifico la lettura, che risulta scorrettaimprecisamolto lenta e di difficile comprensione. Seppur permanenti, gli ostacoli nell’apprendimento possono essere superati grazie a determinati approcci e metodologie.

La dislessia non è una malattia, ma una neurodiversità. Questa non è visibile dall’esterno e caratterizza coloro che hanno un diverso modo di processare le informazioni e hanno quindi una percezione emotiva, sensoriale e cognitiva con l’ambiente differente rispetto agli altri. Secondo alcune stime sembrerebbe che una percentuale tra il 5 e il 17% della popolazione italiana soffra di dislessia.

La dislessia può essere di due tipi. La dislessia evolutiva è presente fin dalla nascita e non è legata ad alcuna causa ambientale, patologica o socio-educazionale. Le difficoltà nell’apprendimento sono quindi legate ad uno sviluppo neurologico atipico: l’intelligenza non è in alcun modo danneggiata e non è presente nessun deficit cognitivo.

La dislessia acquisita può presentarsi invece anche in età avanzata ed è causata da eventi traumatici o patologici, come un trauma cranico o un ictus, o dall’invecchiamento delle cellule celebrali. Comporta una perdita della capacità di lettura in un soggetto che in precedenza aveva normale abilità

Dislessia: come riconoscerla

Dislessia, come riconoscerla? Innanzitutto prestando attenzione a tutta una serie di comportamenti, differenze percettive o di sviluppo, che possono essere presenti in misura più o meno ampia in un individuo dislessico:

  • Inversione di lettere e di numeri (es. 41 vs 14)
  • Sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d, a/e)
  • Lentezza nell’imparare le tabelline e informazioni in sequenza (lettere dell’alfabeto, giorni della settimana, mesi dell’anno)
  • Confusione nei rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni)
  • Difficoltà ad esprimere verbalmente un pensiero
  • Difficoltà a copiare o a riassumere
  • Difficoltà in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe o abbottonarsi la camicia)
  • Presenza di problemi visivi che i test standard non rilevano
  • Difficoltà nel seguire più indicazioni insieme

Anche se questi campanelli d’allarme sono presenti, la diagnosi della dislessia naturalmente deve essere fatta da specialisti esperti, mediante specifici test.

Dislessia cause

Come riconoscere la dislessia? Teniamo ben presente che le difficoltà di un dislessico non sono legate a svogliatezza, poca attenzione o scarse capacità, ma ad un differente modo di percepire ed apprendere: il bambino può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le energie. Non esiste una causa precisa all’origine della dislessia, ma si può affermare che questo disturbo abbia un carattere ereditario e che tenda quindi ad insorgere con più probabilità se già presente nel nucleo familiare.