Meg, Vesuvia. Questo è il titolo del nuovo Album dell’artista Meg, disponibile da oggi, 30 Settembre. L’artista napoletana ha lanciato l’album con un post Instagram. Nella descrizione si legge:

“VESUVIA fuori ora. ????
Arde per voi! ????❤️‍????”

(Puoi vedere qui le suggestive immagini del suo album. L’artista ci tiene a taggare e ringraziare così i suoi collaboratori, mostrando al pubblico il contenuto del disco con una serie di tre foto in post-carosello.)

Meg

Al centro dell’attenzione il brano Aquila feat. Emma ed Elisa. Un pezzo forte che parla di sorellanza. Dalle recenti interviste della cantautrice emerge un chiaro messaggio di unione e solidarietà, all’insegna del femminismo e della libertà.

Gli elementi presenti nell’album spaziano da riflessioni di natura politico-sociale ad un’artistica e suggestiva immersione nella natura. Lo stesso titolo riprende il nome e la potenza del Vesuvio. Ma perché proprio Vesuvia? Lo scopriremo insieme.

Meg

Meg Elisa Emma: Aquila

Usciva solo undici giorni fa Arco e frecce. Un brano di Meg, il terzo pubblicato direttamente da Vesuvia e il frutto della collaborazione con Altea, Alice, SANO, specchiopaura.

La canzone era soltanto un piccolo assaggio, un anticipo per suggerire agli ascoltatori le note e le atmosfere dei contenuti del disco.

Adesso è finalmente uscito il nuovo Album, il risultato finale, Vesuvia. E la collaborazione più iconica del progetto sembra essere quella del trio: Meg, Emma ed Elisa.

Ecco cosa ha detto la cantautrice Meg, a proposito del pezzo:

“Aquila racconta di sorellanza. Di quelle amiche-sorelle che sono fonte di ispirazione costante e ti sorreggono quando ne hai bisogno. Volevo cantarla insieme ad Elisa ed Emma per creare una sorta di triangolo magico: tre streghe buone che si incontrano intorno a un fuoco, in una foresta, e ballano, si raccontano, ridono, cantano, piangono, si guardano negli occhi e si riconoscono, pur essendo così diverse. La voce di Elisa è aria, acqua, quella di Emma è roccia e fuoco. Insieme, le nostre voci diventano un unico coro in cui confluiscono tutti gli elementi, in cui gli opposti si completano, proprio come accade nelle amicizie più indissolubili e vere.”

Dalle parole dell’artista si evince un legame molto forte con la natura. Gli elementi che insieme collaborano, si raccontano e si uniscono, rappresentano una potenza espressa grazie alla forza della musica.

Ci chiediamo allora, Vesuvia, porta in scena una riflessione in più, la potenza di una lotta? Emblematico è il cambiamento del nome del vulcano da Vesuvio – in Vesuvia. Ma non é tutto frutto di mere interpretazioni da parte di chi legge o di chi ascolta.

Al contrario, Meg sembra avere le idee piuttosto chiare su questo argomento. Ed è proprio lei a spiegare il messaggio. Lo riferisce al suo pubblico in un’intervista a Rolling Stone. Ecco che cosa ha detto sulla chiave femminista presente nel disco:

“mi piaceva l’idea di parlare di liberazione e quindi di Vesuvia, appunto, come di un’entità anche femminista, un’entità da cui eruttasse musica e che rappresentasse la mia parte più profonda, creativa, istintiva e selvatica. Contro il luogo comune che vede la donna fragile, indifesa, dolce, remissiva, e a favore di una rappresentazione della donna come unione di aspetti ritenuti inconciliabili dai benpensanti, ma che invece sono la nostra ricchezza, la nostra verità.”

Vesuvia: da dove viene il nome

Ad influenzare il nome dell’album sono senza dubbio le origini della cantante. Nata a Torre Greco (Napoli), l’artista ribadisce il suo profondo legame (anche affettivo) con l’ambiente che ha respirato e vissuto sin dai primi anni d’infanzia.

La potenza dei paesaggi, da come racconta, ha scatenato nel suo animo da artista uno spirito selvaggio e carico di emozioni giuste per lo sviluppo del disco.

Ecco le sue parole riguardo al titolo dell’album, un chiaro riferimento al Vesuvio:

“Vivere schiacciata tra il mare e il vulcano ha sicuramente contato, rispetto a ciò che sono oggi, mi ha condizionata. Basti pensare che, quando ero piccola, la domenica o si andava in spiaggia oppure si faceva la scampagnata per andare a vedere il cratere: sono quelli i miei ricordi d’infanzia. Al tempo stesso, per chi ci abita vicino il Vesuvio è una presenza costante, una onnipresenza, lo vedi sempre e se da un lato può infondere un senso di protezione, dall’altro ne percepisci costantemente la natura minacciosa, il fatto che sia parte di te, ma che da un momento all’altro potrebbe levarti tutto.”

In attesa di ascoltare i brani di Meg per questo nuovissimo album, vi aspettiamo, qui, nella sezione musica, di Tag24.