Una sentenza del Tribunale Federale svizzero ha deciso che i coniglietti di cioccolato di Lidl sono troppo simili a quelli di Lindt & Sprüngli e ciò può provocare confusione nel consumatore: i prodotti della catena di supermercati tedesca dovranno essere ritirati dal mercato e distrutti.

Il Tribunale Federale svizzero ha ordinato alla catena di supermercati tedesca Lidl di sospendere la vendita di tutti i suoi coniglietti di cioccolato e di distruggerne le scorte perché troppo simili ai prodotti venduti da Lindt & Sprüngli.

Il coniglietto di cioccolato di Lindt è avvolto in un foglio color oro, sfoggia un nastro rosso e un campanellino, stando seduto in posizione accovacciata. Viene venduto in varie dimensioni ed è uno dei prodotti più venduti del marchio svizzero, in particolare nel periodo di Pasqua. Il prodotto commercializzato da Lidl ne è stata considerata una mera imitazione.

L’inizio della disputa risale al 2018, quando Lindt & Sprüngli ha citato in giudizio la filiale svizzera della catena di supermercati tedesca Lidl davanti al Tribunale del commercio del canton Argovia. La richiesta era di vietare la vendita e la promozione dei conigli di cioccolato avvolti in carta dorata o di altro colore, così come la distruzione degli stock. L’azione legale era però stata respinta l’anno scorso dall’istanza cantonale.

Giovedì 29 Settembre invece il Tribunale Federale ha approvato il ricorso di Lindt & Sprüngli contro la decisione del tribunale commerciale di Argovia, ribaltando completamente la passata decisione.

Lidl coniglietti di cioccolato: l’imitazione può confondere i consumatori

A favore della sua posizione, il colosso svizzero della cioccolata aveva infatti presentato alcuni sondaggi a dimostrazione che il suo coniglietto d’oro era ben noto al pubblico e che l’imitazione poteva generare confusione nei consumatori. Essendo stata progettata scientificamente e condotta correttamente, il Tribunale Federale ha ritenuto l’indagine una prova adeguata, contrariamente all’opinione del giudice di primo grado.

Non solo. Per difendere il brand e l’unicità del prodotto, Lindt ha infatti richiesto la protezione attraverso la registrazione di un marchio specifico per la forma tridimensionale del coniglietto. La Corte Suprema prima e la Corte di Giustizia europea poi hanno accolto tale richiesta motivata dal fatto che il prodotto sia riuscito ad imporsi sul mercato e che dunque il consumatore lo associ automaticamente al brand del venditore.

Tutto ciò, dunque, ha portato i giudici federali a deliberare a favore di Lindt: pur essendoci alcune differenze tra i due generi alimentari, il consumatore potrebbe incorrere in confusione e scambiare il coniglietto Lidl per quello Lindt.

È stata inoltre accolta la richiesta di distruzione di tutte le scorte in possesso del brand tedesco: una misura non ritenuta sproporzionata dal Tribunale Federale in quanto il cioccolato potrà venire riutilizzato. Infatti viene implicitamente suggerito che pur distruggendo la forma a coniglietto, il cioccolato possa essere fuso e recuperato.

I precedenti tentativi di plagio

Non si tratta della prima lotta in tribunale che vede protagonisti i celebri coniglietti. Negli ultimi anni la Lindt ha ingaggiato varie battaglie legali per proteggere dalle imitazioni uno dei suoi prodotti di maggior successo. Ogni anno ne vengono venduti milioni.

Nel 2012 Lindt aveva portato in tribunale l’azienda austriaca Konditor Hauswirth anche in questo caso per aver copiato il design dei propri coniglietti. Anche all’epoca Lindt riuscì a difendere il proprio prodotto con la concorrente austriaca condannata per plagio e costretta ad interrompere la vendita del prodotto.

Non era stato sufficiente infatti spiegare che l’immagine del coniglietto di Pasqua è universale ed iconica del periodo festivo e che la somiglianza tra le sagome di conigli accovacciati è difficile da evitare. Nel 2012 la Hauswirth fu condannata a pagare un indennizzo corposo alla rivale Lindt e ridisegnare il prodotto e l’incarto, con il proprio marchio ben in evidenza, per non trarre in inganno il consumatore.

Addirittura nel 2021 la corte federale tedesca ha stabilito che la tonalità dorata dell’involucro di alluminio del coniglio aveva la protezione del marchio.