Dal muco delle mucche si può ricavare un gel sintetico efficace contro le infezioni virali come Hiv e Herpes: è quanto emerso da una ricerca sviluppata dal Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma e condotta in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino insieme ad altri enti di ricerca europei e pubblicata sulla rivista Advanced Science.
Il ruolo del muco delle mucche nel contrastare le infezioni virali
Il gel sviluppato dai ricercatori deriva dalla mucina, una glicoproteina che rappresenta il principale componente del prodotto di secrezione dei tessuti epiteliali – i quali rivestono tutta la superficie esterna e gli organi del corpo umano -, e che ha il compito di lubrificare i tessuti e proteggerli da agenti chimici e batterici. Le molecole di mucina possono legarsi e formare un gel tridimensionale in grado di intrappolare le particelle virali, eliminandole successivamente attraverso il naturale ricambio del muco. Come ha dichiarato Hongji Yan, ricercatore del Kth e leader del progetto, il gel ricavato nel corso dell’indagine a partire dal muco delle mucche “replica la funzione di autorigenerazione, proprietà fondamentale del materiale che consente la lubrificazione e la profilassi del muco contro le infezioni”. Questo gel sembrerebbe infatti essere efficace nel contrastare le infezioni virali, riducendo in vitro del 70% la virulenza dell’Hiv-1 e dell’80% quella dell’Hsv-2, l’herpes simplex. “La ragione per cui il gel sintetico è così efficace nel ridurre la virulenza di Hiv e Hsv, senza il rischio di effetti collaterali o sviluppo di resistenza come con altri composti antivirali, deriva dalla naturale complessità delle mucine, ha aggiunto il ricercatore. Tali proprietà sarebbero difficili da ottenere con un tipo di polimero diverso dalle mucine. Inoltre, le mucine utilizzate per sintetizzare il gel riducono anche l’attivazione delle cellule immunitarie, le quali, quando attivate, facilitano la replicazione e la diffusione dell’Hiv”.
Come ha affermato Sonia Visentin, docente del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, che ha partecipato alla ricerca, “lo studio è un’ulteriore prova delle potenzialità che le mucine possono avere in ambito biomedico. Oltre all’applicazione in ambito antivirale, il laboratorio studia anche l’impatto che la mucina esercita sull’attività dei farmaci, ma anche il suo utilizzo come veicolo per principi attivi”. Una scoperta importante, quindi, che permetterebbe a più persone di avere un maggiore controllo sulla propria salute sessuale, perché il gel fungerebbe da protezione in caso di guasto o errato uso del profilattico, ma anche come opzione al preservativo, per tutelarsi dalle malattie infettive ed invertire le preoccupanti tendenze nella diffusione dell’Hiv. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni giorno sono più di 1 milione le malattie sessualmente trasmissibili acquisite in tutto il mondo e la maggior parte di esse sono asintomatiche, mentre l’Aids, la malattia causata dal virus dell’Hiv, rimane un’epidemia globale, contando più di 1 milione e mezzo di casi nel solo 2021.
Perché abbiamo già sentito parlare della mucina
Si chiama mucina anche la nota “bava di lumaca”, ormai presente nella skin routine di migliaia di persone. Si tratta di una secrezione che il mollusco produce, attraverso delle ghiandole, per “scivolare” ed evitare di ferirsi a causa dell’attrito generato dagli spostamenti. La mucina ha in questo caso un effetto riparatore ed è quindi in grado di esfoliare e pulire la pelle in profondità.