Tra coloro che potrebbero risentire della crisi energetica durante l’inverno ci sono anche le reti di telefonia mobile. A metterlo in luce è stata l’agenzia di stampa britannica Reuters, che ha spiegato in un articolo come la penuria di gas potrebbe mettere alla prova l’infrastruttura di telecomunicazioni europea.

Rischio blackout elettrico in Europa

I riscaldamenti tenuti al massimo a 19 gradi durante l’inverno e i condizionatori a non meno di 27 gradi in estate, le vetrine spente la sera dopo le 22 e le porte dei negozi chiuse per non disperdere il calore o il raffredamento. Sono solo alcune delle misure messe in campo dall’Europa per ridurre i consumi, con intere filiere produttive energetiche a rischio stop per il possibile distacco dalla fornitura di gas da parte della Russia. Si tratta di piccole azioni quotidiane che rientrano in una strategia europea a più ampio raggio per la riduzione del consumo di energia entro il 2030 e che, nel breve periodo, potrebbero causare delle conseguenze per alcuni settori in particolare, come quello della telefonia mobile.

Le conseguenze della crisi energetica sulle reti mobili

Telefoni cellulari muti in tutta Europa per effetto della crisi energetica: è lo scenario ipotizzato in un articolo della Reuters in cui si evidenziano i possibili danni che l’emergenza gas potrebbe causare al settore della telefonia mobile il prossimo inverno.

L’Europa ha quasi mezzo milione di torri di telecomunicazioni destinate ai telefoni cellulari, sparse sul territorio. La maggior parte di esse dispone di batterie di riserva che si attivano in caso di un crollo dell’energia elettrica per la durata di circa 30 minuti, continuando a far funzionare le antenne mobili. Ma potrebbero non bastare per far fronte al rigido inverno che ci si aspetta, a corto delle forniture di gas russo. Quindi, mentre si parla di potenziali interruzioni di elettricità per far fronte alla crisi, molti Paesi dell’Unione Europea stanno lavorando per far sì che le comunicazioni possano proseguire anche se i blackout dovessero esaurire le batterie di backup disponibili.

In Francia il gestore della rete elettrica Enedis ha presentato al governo un piano per consentire alla rete tlc di sopportare interruzioni dell’elettricità fino due ore, affermando di essere in grado di isolare sezioni della rete per assicurare energia ai clienti prioritari, come ospedali, installazioni industriali chiave e strutture militari. Secondo quanto riportato da Reuters, anche le società di telecomunicazioni in Germania e in Svezia hanno sollevato preoccupazioni per potenziali carenze di elettricità con i loro governi. La svedese Pts sta lavorando con gli operatori di telecomunicazioni e altre agenzie governative per trovare soluzioni e sta finanziando l’acquisto di dispositivi per gestire interruzioni di corrente particolarmente lunghe. 

Gli operatori italiani, dal canto loro, chiedono che la rete mobile sia esclusa da qualunque interruzione di corrente, auspicando che la questione venga discussa dal nuovo governo. Anche perché le interruzioni di corrente improvvise aumentano la probabilità che i componenti elettronici si guastino, ha spiegato il presidente di Fiber cop, Massimo Sarmi. Anche produttori di apparecchiature per la telefonia come Nokia ed Ericsson stanno lavorando con gli operatori per mitigare l’impatto di un’eventuale penuria di energia e, tra le sperimentazioni in corso, ci sono quelle che riguardano, ad esempio, lo spegnimento delle torri quando non sono in uso.

Non è facile, essendo abituati da decenni a un’alimentazione interrotta. “Forse siamo un po’ viziati in gran parte dell’Europa, dove l’elettricità è abbastanza stabile e buona -ha affermato un dirigente del settore delle telecomunicazioni. Gli investimenti nel settore dell’accumulo di energia sono stati inferiori a quelli di altri paesi”.