Nella giornata di oggi è attesa la riunione fra i ministri dell’Energia europei nel Consiglio in programma a Bruxelles. L’obiettivo sarà quello di cercare una risposta comune rispetto all’aumento dei prezzi improvviso di gas e luce – e il relativo caro bollette – a causa delle strette di fornitura da parte della Russia. I rappresentanti UE dovranno trovare una soluzione comune e rapida, per proteggere le famiglie della zona euro da spese importanti. Secondo quanto riporta un’analisi di Facile.it, infatti, le famiglie italiane dovranno mettere in conto una bolletta luce annuale nel 2022 di 1.320 euro, ossia il 109% in più rispetto a quanto destinato l’anno precedente.
In una nota, Giorgia Meloni si è augurata una risposta “immediata a livello europeo”:
Di fronte alla sfida epocale della crisi energetica serve una risposta immediata a livello europeo a tutela di imprese e famiglie. Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario. Per questo l’auspicio è che nel Consiglio Europeo sull’energia di domani (oggi ndr), prevalga l’interesse comune e non quello particolare di qualche Stato membro”.
Caro bollette, Draghi: “Dobbiamo essere compatti”
L’UE è sempre alla ricerca di un accordo sul price cap, ma è chiaro che ritardare una decisione del genere comporta costi in più da sostenere. Mario Draghi ha parlato in questa maniera alla vigilia del consiglio europeo odierno:
La crisi energetica richiede da parte dell’Europa una risposta che permetta di ridurre i costi per famiglie e imprese, di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori, di evitare pericolose e ingiustificate distorsioni del mercato interno e di tenere ancora una volta unita l’Europa di fronte all’emergenza. Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli Europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali – proprio come lo siamo stati nel sostenere l’Ucraina.
Nel frattempo, Arera ha già annunciato un intervento eccezionale per limitare la spesa del quarto trimestre 2022 agli italiani:
L’Arera limita l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per le famiglie ancora in tutela e, pur rimanendo su livelli molto alti, evita il raddoppio. I prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie avrebbero portato ad un incremento del 100% circa, nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis. Ha deciso di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch’essi caratterizzati da aumenti straordinariamente elevati. Nel terzo trimestre 2022, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) infatti è pressoché raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2022 e quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021.
Ricercare un’azione comune è ormai prerogativa per affrontare le crisi energetiche e le sfide che verranno proposte anche nei prossimi mesi.