L’Europa sempre più focolaio di nuovi virus e malattie: dopo il covid-19, il vaiolo delle scimmie e il West-Nile Virus anche l’epatite A inizia a spaventare l’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). 303 i casi attualmente identificati con l’Ungheria epicentro (161 casi quasi tutti uomini), seguono Regno Unito (76) e Slovenia (35). Pochissimi i casi registrati in Svezia, Austria e Germania.

I dati epidemiologici e microbiologici attualmente disponibili suggeriscono che si è verificata la trasmissione da uomo a uomo, e forse anche la trasmissione attraverso alimenti contaminati

Nota dell’Ecdc

Epatite A, cos’è e come si cura

L’epatite A torna ad affacciarsi in Europa e lo fa in Ungheria, dove il virus Hav è stato riscontrato in 161 pazienti a partire da dicembre 2021. A dieci mesi di distanza l’Ecdc, ente regolatore europeo, fa un quadro della situazione sottolineando che i numeri sono in calo nelle ultime settimane e confermando la trasmissione sessuale da uomo a uomo nella stragrande maggioranza dei casi.

Dalle cronache magiare emerge che l’inchiesta per capire chi sia stato il paziente zero all’origine della diffusione è di fatto conclusa: si tratterebbe di un cluster di 16 persone che si sono ammalate dopo aver frequentato un ristorante. La componente alimentare costituisce pertanto il secondo fattore di rischio.

Stando ai dati attualmente in possesso della comunità scientifica, l’epatite A è altamente trasmissibile attraverso l’acqua contaminata, il cibo e per via oro-fecale tra i contatti stretti. Il periodo medio di incubazione è di 4 settimane, ma in alcune circostanze può estendersi a causa dell’alta resistenza alle condizioni ambientali del virus. Il consiglio degli esperti è sempre quello di mettere l’igiene come priorità assoluta. Per combatterla è disponibile il vaccino dedicato, molti Paesi lo raccomandano fortemente, insieme ai metodi di prevenzione.