La Russia accelera sulle procedure di annessione delle quattro regioni in Ucraina che ha votato a favore nel referendum dei giorni scorsi. Dopo le richieste ufficiali da parte dei governatori, il Cremlino risponde comunicando che la cerimonia sulla firma dei trattati si terrà venerdì 30 settembre alle 15 ora locale (le 14 italiane).

Referendum, in Russia prevista una celebrazione in grande stile

Non solo Nord Stream la Russia vuole chiudere in fretta il capitolo annessione degli oblast in Ucraina di Zaporizhzhya, Kherson, Lugansk e Donetsk: le ultime due, repubbliche separatiste del Donbass, sono state ufficialmente riconosciute da Vladimir Putin lo scorso 21 febbraio, pochi giorni prima dell’inizio del conflitto.

Domani, dunque, sarà il grande giorno che i 5 milioni di abitanti delle regioni interessate dal referendum attendevano da tempo. A Mosca la Piazza Rossa sta preparandosi all’evento in cui i governatori firmeranno il trattato di annessione alla Russia. La conferma arriva direttamente da Dmitri Peskov, voce ufficiale del leader del Cremlino, il quale comunica che alla cerimonia saranno presenti anche deputati della Duma, la Camera del Parlamento russo. Striscioni e blocchi alla circolazione stradale sono altri elementi che confermano l’imminente celebrazione.

Erdogan: “Parlerò con Putin, contrario all’annessione”

Sul fronte dell’Ue e della comunità internazionale la posizione in merito è ben nota: i referendum sono stati definiti “farsa” e non saranno riconosciuti. Lo ha ribadito anche Mario Draghi nel colloquio telefonico avuto con Volodymyr Zelensky questa mattina, il secondo in pochi giorni come afferma Palazzo Chigi.

Non accettiamo i referendum farsa e non accetteremo mai nessuna annessione dei territori ucraini occupati

Dana Spinant, portavoce della Commissione Ue

In giornata previsto anche un colloquio telefonico tra Putin ed Erdogan, con il presidente turco che vuole chiarire quale direzione stia prendendo il conflitto: il timore personale è che Ankara possa perdere il prezioso ruolo di mediazione agli occhi dell’estero:

I referendum causano problemi, avrei preferito che fossero stati rimandati. Per la Turchia l’unica soluzione rimane la diplomazia

Recep Tayyip Erdogan, presidente turco

Parole forti arrivano anche dall’ambasciatore russo negli Stati Uniti:

La Russia difenderà la sua sovranità. Alcuni politici americani resteranno delusi se pensano che la nostra disponibilità a difendere il nostro territorio non si applichi alla Crimea o ai territori che potrebbero diventare parte della Russia sulla base di una libera espressione della volontà popolare compresa la Crimea e i territori che potrebbero diventare parte della Federazione

Anatoly Antonov, ambasciatore russo a Washington