La proposta di legge 71 che Fratelli d’Italia ha redatto lo scorso anno e che ora ha depositato alla Regione Liguria prevede l’istituzione sportelli pro vita (gestiti dalle associazioni di volontariato) all’interno di ogni struttura ospedaliera della Liguria in cui si pratica l’aborto. Ora, per iniziare l’iter di approvazione, dovrà passare prima in commissione Salute.

Meloni: “Non stiamo togliendo un diritto ma lo stiamo aggiungendo”

La proposta rientra nelle promesse fatte in campagna elettorale dal partito. Giorgia Meloni nelle scorse settimane, infatti, a più riprese ha detto: 

Vogliamo dare il diritto alle donne che pensano che l’aborto sia l’unica scelta che hanno, di fare una scelta diversa. Non stiamo togliendo un diritto ma lo stiamo aggiungendo. 

L’obiettivo degli sportelli pro vita, dichiara la leader di Fratelli d’Italia, è “garantire la possibilità di scelta alle donne, l’aiuto e la promozione della vita”. Il testo, però, lascia trasparire una chiara linea etica. In un punto infatti, si definisce l’embrione “figlio dalla vita nascosta e in pericolo”. Ma non solo. Il profilo delle donne che si affacciano alla scelta dell’aborto è quello di persone “minacciate dalla solitudine, dall’ignoranza, dalla povertà, dalla paura”.

Ballerari: “La legge sull’aborto non si tocca”

Secondo Balleari, commissario provinciale di Fdi Genova, questa proposta non minaccia la legge sul diritto all’aborto. Quest’ultima stabilisce il diritto di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza nei primi 90 giorni di gestazione. Nella legge vengono indicati i casi in cui sia possibile ricorrere all’aborto, le procedure da seguire e possibilità del personale sanitario di invocare l’obiezione di coscienza

La 194 non si tocca. Al di là delle strumentalizzazioni, vogliamo che la 194 si applichi nella sua interezza, perché riteniamo che non sia strettamente osservato il suo articolo 5 che mette le donne nella condizione di scegliere, liberamente, tra due possibilità. Molte donne non hanno alternative all’aborto. 

Ha dichiarato Ballerari.

I consiglieri promotori sono gli stessi che martedì, 27 settembre, si sono astenuti dalla votazione del documento che impegnava la giunta alla piena applicazione della legge 194 in tutta la Liguria.