“Lavorerò nel movimento aiuterò i parlamentari, lavorerò sul territorio. Farò politica. Sarò nel M5s per dare il mio supporto a quello che abbiamo fatto in questi anni”. Così il presidente della Camera uscente, Roberto Fico, ospite a controcorrente. Nonostante il vincolo del doppio mandato ne abbia bloccato la candidabilità, Fico non ha lasciato il movimento restandone in altra veste. Sui vertici del partito spiega: “Beppe Grillo lo sento spesso. In questi mesi è stato molto attivo a dare una direzione ed è molto entusiasta del movimento. C’è ottimo rapporto con Conte: siamo molto uniti nella direzione che stiamo prendendo”. Il Movimento 5 Stelle è evidentemente diverso rispetto a quello che ha fatto boom di voti nel 2018. Ma Fico non sembra avere recriminazioni su chi ha deciso di abbandonare la scialuppa pentestellata: “Non ho condiviso alcuni percorsi, quello di Di Battista, come non ho condiviso il percorso di Di Maio. Ho ricordi bellissimmi di quello che abbiamo fatto insieme. Ma io sono rimasto fedele al patto fatto con gli elettori del 2018”.
Sull’esito elettorale dichiara: “È chiaro che questa legge elettorale è stata costruita nel 2017, quando il Movimento non voleva fare alleanze, per favorire alleanze e aggregazioni. Ed è chiaro che ora chi ha costruito alleanze e’ stato avvantaggiato. Una maggioranza di centrodestra a livello parlamentare esiste ma se andiamo a venire su base proporzionale tutti i voti dei partiti non è una vera maggioranza nel Paese“.