Sembrava finita con la rivittoria di Damiano Coletta lo scorso 4 settembre, la diatriba politica della città di Latina. Falso. L’esito elettorale della rivotazione ha, sostanzialmente, confermato la fotografia precedente: Sindaco di uno schieramento, maggioranza consiliare dell’altra. Anatra zoppa. Le interlocuzioni con i vari gruppi politici condotte dal Sindaco Coletta, non hanno profuso l’esito sperato. Non si è creata nessuna maggioranza, lasciando un vuoto politico all’interno del comune pontino. Ecco allora che il centrodestra unito (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc e la lista civica Latina Nel Cuore), forse forte dell’entusiasmo post elezioni politiche, ha optato per la soluzione drastica: le dimissioni in blocco.

Cosa è successo

Il primo cittadino ha convocato il primo Consiglio Comunale per oggi, 28 settembre 2022, con punti all’ordine del giorno – oltre alla conferma degli eletti e alla proclamazione del Sindaco – la nomina di presidenza e vicepresidenza del Consiglio Comunale. Tuttavia, dopo il primo punto all’ordine del giorno, i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula senza più rientrare. Sono andati diretti da un notaio per firmare le dimissioni. Non si è trattata, dunque, di una sfiducia, ma di una vera e propria rinuncia dell’incarico. Con la quale, ipso iure, è decaduto il Sindaco. Latina torna in mano al commissario è tornerà al voto nel 2023. Sarà la terza volta in tre anni.