Presentati al Congresso della European Academy of Dermatology and Venereology, che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano, gli incoraggianti risultati sulla campagna di sperimentazione del farmaco dupilumab risultato efficace contro la “prurigo nodularis”, malattia cutanea acuta che fino ad ora non aveva ancora una cura.

È stato individuato un nuovo farmaco capace di attenuare i sintomi nei pazienti affetti da “prurigo nodularis“, una malattia cutanea acuta che fino ad ora non aveva cura.

Questa malattia provoca un prurito incessante, prima localizzato e col trascorrere del tempo sempre più esteso, al quale si aggiunge la formazione di lesioni cutanee spesse, simili a noduli, che possono arrivare a interessare gran parte del corpo. Il prurito è sempre più intenso e può impedire anche il riposo notturno, generando insonnia.

Nel nostro Paese, il disturbo è poco diffuso ma determina una condizione molto pesante nei pazienti che ne sono affetti. Statisticamente la malattia colpisce maggiormente il genere femminile, soprattutto di età superiore ai 50 anni.

Le lesioni, infatti, sono spesso dolorose, perché provocano acuti bruciori e formicolii della cute e insieme al prurito intenso e persistente peggiorano a tal punto la qualità di vita dei pazienti, infatti per molti impossibile condurre un’esistenza normale. Accanto al dolore fisico, insorge nella quasi totalità dei casi un malessere psicologico susseguente anche all’impossibilità di cura.

Fino ad oggi, infatti, le terapie disponibili a contrasto della “prurigo nodularis” riuscivano solamente a dare un sollievo temporaneo. Alcuni studi scientifici, però, hanno prodotto risultati confortanti. I dati sono stati esposti durante il congresso della European Academy of Dermatology and Venereology, che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano.

L’analisi ha mostrato come il farmaco dupilumab potrebbe essere una efficace soluzione alla malattia. Al momento però la cura è in fase sperimentale, quindi i pazienti per riceverlo dovranno entrare a far parte di protocolli sperimentali, che sono in corso a livello internazionale e disponibili anche in alcuni centri specialistici in Italia.

Cura Prurigo Nodularis: lo studio medico

Durante il convegno è intervenuto il direttore del reparto di Dermatologia all’Istituto Clinico Humanitas di Milano, dott. Antonio Costanzo, che ha affermato:

“Attualmente non esistono farmaci approvati che siano specificamente indicati per il trattamento della prurigo nodularis, che è una malattia cronica debilitante, con conseguenze molto pesanti per chi ne è colpito. Il prurito incessante e il dolore finiscono in molti casi per influire negativamente sulla salute mentale, sulle attività della vita quotidiana, sul lavoro e sulle interazioni sociali. Al momento le cure prevedono terapie topiche, ossia farmaci in crema o gel da applicare sulla pelle, e antistaminici che hanno un effetto limitato e che non possono essere assunti per anni senza incorrere in effetti collaterali”.

Non solo, molto spesso anche individuare esattamente la prurigo nodularis può risultare difficile in quanto le eruzioni cutanee possono essere scambiate per altre malattie dermatologiche, come ad esempio la dermatite atopica, oppure per sintomi sprigionati da altre patologie come ad esempio dislipidemie o insufficienze renali.

Lo studio è attualmente alla terza fase di sperimentazione. Sono stati coinvolti 151 adulti affetti da prurigo nodularis, a cui è stato casualmente somministrato il farmaco dupilumab o un placebo. Ciò ha dimostrato che il medicinale è in grado di ridurre significativamente il prurito e le lesioni cutanee a 24 settimane.

Obiettivi e risultati della sperimentazione sono stati espressi dallo stesso dott. Costanzo:

“Alleviare il prurito e ripristinare l’integrità cutanea rappresentano le priorità per i pazienti e gli esiti del trial mostrano che dupilumab ha il potenziale di fronteggiare e consentire di gestire questi sintomi debilitanti, arrivando anche a cute priva o quasi di lesioni. Grazie ai progressi della ricerca, poi, per questa patologia sono in sperimentazione altri farmaci come un anticorpo monoclonale chiamato nemolizumab, mirato a interrompere il circolo vizioso prurito-grattamento-lesione che caratterizza la malattia”.

L’esperto ha poi concluso il suo intervento ponendo attenzione al fatto che i pazienti debbano essere seguiti in centri specializzati dove, oltre alla terapia, possano essere consigliati sullo stile di vita e l’alimentazione più corretti da seguire per non aggravare la patologia.